Sei mesi di sospensione: è questa la sentenza espressa nelle ultime ore a proposito della nazionale maschile di pallanuoto per aver violato l'articolo 5 del World Aquatics Integrity Code in occasione degli ultimi Giochi Olimpici di Parigi.
A finire al centro delle polemiche è stata la gara contro l'Ungheria dello scorso 7 agosto: l'Italia presentò ricorso contro le decisioni arbitrali (perdendolo), nel match successivo (quello contro la Spagna) gli azzurri del Settebello scelsero così di dar vita ad una simbolica protesta, dando le spalle agli arbitri durante gli inni.
Per effetto del provvedimento, l’Italia non parteciperà alla prossima World Cup, anche perchè la Federazione Italiana Nuoto ha deciso di non presentare ricorso. A completare la sanzione una multa di 100mila dollari.
La vicenda
Tutto ha avuto inizio nei quarti di finale delle Olimpiadi di Parigi 2024: durante la partita contro l'Ungheria, l'azzurro Francesco Condemi ha toccato il volto di un avversario non riuscendo a ritrarre la mano dopo aver effettuato un tiro che tra l'altro aveva prodotto una rete.
Gli arbitri lo hanno però etichettato come fallo violento, rete annullata dunque, espulsione per Condemi e rigore per l'Ungheria: dal 3-3 dunque si è passati al 4-2 per l’Ungheria oltre ad un'inferiorità numerica per il Settebello.
Alla fine hanno vinto i magiari e l'Italia è stata eliminata, decidendo il match dopo, di dare vita alla clamorosa protesta.
Il comunicato della Federnuoto
"Come è noto i ricorsi avanzati dalla Federnuoto nelle 36 ore successive alla partita, seppur respinti, avevano portato all'ammissione da parte degli organi preposti della World Aquatics della mancanza di violenza e intenzionalità nell'azione di Francesco Condemi, che dunque era regolare - si legge nel comunicato che ha diffuso la Federazione Italiana di nuovo nel commentare il provvedimento - Infatti il giocatore non è stato squalificato per le partite successive, ovvero le semifinali e finali per il quinto/settimo posto. Pertanto il 3-3 segnato dall'attaccante del Settebello contro l'Ungheria era valido; l'attaccante non sarebbe dovuto essere espulso, l'Italia non avrebbe dovuto giocare 4 minuti in meno, i magiari non avrebbero dovuto beneficiare del rigore del 4-2. Ciò premesso, ed acquisiti gli atti, la Federnuoto non farà ricorso".
Per la cronaca, il match contro la Spagna è poi finito 11-9 per gli iberici con l'Italia dunque sconfitta.