Negli ultimi anni la città di Taranto ha visto accendere sempre più i riflettori su di essa, purtroppo però per un aspetto che non è così positivo e per il quale non può andarci fiera: si tratta dell'alto numero di morti per tumore nell'intera città pugliese e anche nelle zone limitrofe.
Questo galoppante aumento di numero di morti per tumori di ogni tipo è inevitabilmente legato alla presenza dell'Ilva, l'impianto siderurgico che da oltre 50 anni emette fumi altamente inquinanti sulla città, che danneggiano non solo l'aria, divenuta ormai irrespirabile soprattutto nei quartieri più vicini allo stabilimento, come i Tamburi e Statte, ma anche l'acqua dello Ionio con dannose conseguenze sulla mitilicoltura e sulla pesca, due attività cardine del commercio tarantino.

Più di 1000 casi di tumore all'anno

L'allarme è stato lanciato da Angelo Bonelli, il portavoce dell'associazione ambientalista Peacelink che da sempre si batte per difendere i diritti di tutti i cittadini tarantini e per combattere contro il mostro Ilva. Bonelli ha diffuso i dati forniti dall'Asl sui codici 048: si tratta dei codici che indicano l'esenzione dal ticket per coloro che presentano patologie tumorali. E il risultato parla chiaro: se nel 2004 il numero si aggirava intorno ai 4677 casi, nel 2013 il numero è quasi raddoppiato, raggiungendo quasi quota 9000 casi. E nel 2016, stando a queste stime, si raggiungerà la quota di 10 mila casi.
A preoccupare è anche l'aumento del caso di tumori negli uomini: mentre in Italia il numero di tumori maschili è diminuito dal 2003, a Taranto si è passati da 323 a 528 nel 2013.
Una crescita che sembra non volersi fermare e contro la quale nessuno fa niente.

Tra le vittime anche molti bambini

Il tumore a Taranto non conosce distinzione tra uomo o donna, tra adulto e bambino.

In effetti, tanti sono i bambini che si ammalano di tumore nella fascia di età compresa tra la nascita e i 14 anni. In aumento sono anche le malattie che hanno un'origine durante la gravidanza e che provocano un aumento della mortalità del 45%. Dati allarmanti che non danno un futuro a chi nasce e vive nella città dei due mari e per i quali è opportuno che qualcuno si muova per cambiare le cose e restituire il cielo azzurro e l'aria pulita a tutti i cittadini tarantini.