Si accende il dibattito sulla legge di stabilità 2015, che vede impegnato il Premier Renzi in prima fila nella sponsorizzazione della manovra. Nel testo attualmente in discussione in parlamento spuntano già dei contenuti anticipati nel Jobs Act come l'anticipo del TFR in busta paga e gli sgravi fiscali sulle assunzioni dei giovani; oltre che ad altri interventi già da tempo in discussione come il taglio dell'Irap per quanto riguarda la parte relativa al costo del lavoro. È notizia delle ultime ore anche l'introduzione di un nuovo bonus bebè, di ottanta euro per tre anni, a tutte le neo mamme che dichiarano un reddito del nucleo familiare inferiore a 90.000 euro.

Passiamo adesso a descrivere gli interventi di entrata e di uscita della legge di Stabilità 2015.

Legge di stabilità 2015: gli interventi di entrata

I principali interventi di entrata a copertura della legge di stabilità 2014 sono la spending review, la lotta all'evasione, una tassa sul gioco e un aumento della tassazione relativa alla contribuzione integrativa. Per quanto riguarda la spending review, ovvero il taglio della spesa pubblica, la somma complessiva da ricavare dovrebbe essere di 15 miliardi dei quali molti verranno chiesti agli enti locali. Nel mirino del Premier sono finite le Asl con i loro costi per l'acquisto di materie prime e gli stipendi 'profumati' dei Manager che di certo determinano gravi inefficienze della sanità pubblica.

Sta di fatto però che il recupero di tali risorse verrà sottratto al comparto della sanità per finanziare gli interventi di spesa che vedremo in seguito. Per quanto riguarda le altre uscite, la lotta all'evasione dovrebbe portare 3,6 miliardi, la tassa sul gioco dovrebbe generare 1 miliardo di gettito e infine 3,6 miliardi dovrebbero arrivare dalle tasse sulle rendite.

Si parla anche di un aumento dell'aliquota contributiva per i professionisti dal 20 al 26%.

Legge di stabilità 2015: gli interventi di uscita

Gli interventi di uscita, ovvero quelli generati da meno tasse e più spesa pubblica sono:

  • taglio dell'Irap per quanto riguarda la base contributiva relativa al costo del lavoro con uno stanziamento di 5 miliardi

  • bonus di 80 euro confermato anche per l'anno prossimo con uno stanziamento di nove miliardi e mezzo. Altri 500 milioni dovrebbero essere stanzianti per finanziare un bonus bebè di 80 euro che verrà erogato alle mamme per 3 anni a partire dal 2015.

  • TFR in busta paga: è stato stanziato un fondo di salvaguardia di 100 milioni a garanzia per le banche che dovranno anticipare il TFR al lavoratore laddove richiesto.

  • Sgravi fiscali sulle assunzioni: la somma stanziata è di 1,9 miliardi e dovrebbe produrre a detta del Ministro Padoan 800mila posti di lavoro in tre anni.

  • 800 milioni alle partite IVA e 300 milioni alla ricerca.

I punti critici della manovra sono i tagli alla sanità e ai comuni che potrebbero tramutarsi in un aumento di tasse da parte degli enti locali, il TFR che verrà tassato ad aliquote superiori in caso di anticipo, la lotta all'evasione che è una variabile aleatoria cioè difficilmente determinabile, l'aumento della tassazione alle contribuzioni integrative che potrebbe generare un effetto penalizzante su tali polizze e infine anche l'Europa ha espresso i suoi dubbi chiedendo al Governo di rivedere il margine di deficit della manovra.