In seguito alla recente riforma del catasto grandi cambiamenti attendono i proprietari di case in numerose città italiane. Infatti secondo gli addetti ai lavori tale riforma potrebbe portare il valore catastale delle case a cifre molto più elevate. Ciò ovviamente comporta problemi relativi all'adeguamento delle tasse sulla casa e in particolare per quanto concerne Imu e Tasi. La riforma entrerà in vigore solo a partire dal 2018/2019 ma già oggi si inizia a temere quelle che saranno le conseguenze di tali cambiamenti sulle tasse che molti dovranno pagare sulle proprie abitazioni.

Questo nel caso in cui le norme relative all'imposizione sulla casa non verranno radicalmente cambiata da qui al 2018.

Infatti secondo un recente studio dell'Omi, l'Osservatorio del Mercato Immobiliare, la differenza tra il valore catastale e il valore reale degli immobili è ancora molto alto e pertanto si teme che tale riforma con le nuove aliquote che prevede farà aumentare di moltissimo il valore di Imu e Tasi con effetti drammatici. Anche l'imposta di registro in molti casi dovrebbe addirittura triplicare. Ovviamente la situazione cambia da città in città e da zona in zona ma il problema resta molto grave. La città più penalizzata da questo punto di vista sarebbe Messina dove l'imu mediamente aumenterebbero del 221% e l'imposta di registro del 367%.

Nemmeno Milano se la passerebbe bene infatti se nel capoluogo lombardo Imu e Tasi aumenterebbero del 120% e l'imposta di registro del 200%. Anche a Roma la situazione in molte zone sarebbe particolarmente critica. Viceversa la città che da questo punto di vista se la passerebbe meglio è Torino, dove le differenze sono pari solo ad un +16% rispetto alla situazione attuale.

Ricordiamo che la riforma del catasto prevede il passaggio dal sistema che tiene conto dei vani a quello che invece concerne il computo dei metri quadri. Il momento più delicato della vicenda avverrà quando il governo nei prossimi mesi stabilirà i criteri attraverso i quali verranno determinati i nuovi estimi catastali. Gli immobili coinvolti dalla riforma saranno circa 62 milioni.