Si avvicina già la data di scadenza fiscale per il pagamento dell'Imu 2015 e della Tasi 2015 sulla prima e seconda casa: il giorno da segnare sul calendario è il 16 giugno. Le polemiche sono molte: in primo luogo c'è ancora grande confusione sulle aliquote da applicare, dal momento che le delibere dei Comuni possono essere emanate oltre la data di scadenza del pagamento dell'acconto e cioè entro il 30 luglio 2015; in secondo luogo sembra essere sfumata la speranza di ricevere il bollettino precompilato per il pagamento. Per quanto riguarda la prima questione, sembra che l'acconto dell'Imu e della Tasi 2015 debba essere versato secondo le aliquote predisposte per il 2014 - dunque bisognerà, poi, in sede di pagamento della seconda rata (il 16 dicembre) richiedere il rimborso o pagare un conguaglio (a seconda se le "nuove" aliquote siano più basse o più alte delle vecchie); per quanto riguarda la seconda questione, sembra che sia necessario arrendersi: la legge, infatti, non obbligherebbe i Comuni a mandare il precompilato, e comunque le amministrazioni sarebbero completamente impreparate - in poche parole, bisogna fare il calcolo dell'imponibile delle tasse sulla casa da sé o rivolgendosi ad un professionista abilitato.



Imu 2015 prima e seconda casa: chi è chiamato al pagamento

L'Imu è una tassa sulla casa stabilita con il decreto cosiddetto Salva Italia (il riferimento normativo è il seguente: il d.l. n. 201 del 2011 e la legge n. 214 del 2011) ed è una delle nuove "incarnazioni" dell'ICI. L'Imu 2015 prima casa è dovuta da coloro che posseggono immobili afferenti alle categorie A/1 (le cosiddette abitazioni di tipo signorile), A/8 (le ville) e A/9 (i castelli o palazzi di particolare importanza storico-artistica); mentre l'Imu 2015 seconda casa è dovuta per qualsiasi abitazione posseduta (dunque anche le categorie dalla A/2 alla A/7) e che non rappresenta appunto la prima casa.



Tasi 2015 prima casa: da chi è dovuta

La Tasi 2015 è una tassa sulla prima casa dovuta dai proprietari di immobili o da coloro che possono essere considerati detentori di immobili (i cosiddetti "conduttori" o, più semplicemente, inquilini).

La Tasi 2015 è dovuta da chiunque al di là della categoria catastale dell'immobile e, anche coloro che l'hanno in affitto, sono tenuti a pagare parte dell'imponibile. Le delibere comunali tanto attese non sanciscono soltanto le aliquote da applicare per il calcolo dell'imponibile della Tasi 2015, ma anche per determinare la percentuale della tassa dovuta dall'inquilino: la percentuale può variare dal 10% al 30%.



Calcolo Imu 2015 e Tasi 2015: le procedure per determinare l'imponibile

Il calcolo dell'imponibile per la Tasi 2015 e l'Imu 2015 è il medesimo dell'anno scorso. Ecco quali sono le procedure: trovare il valore della rendita catastale dell'immobile, attuare una rivalutazione del 5% e moltiplicare il risultato per un coefficiente che varia a seconda della tipologia catastale dell'abitazione.

Ecco quali sono i coefficienti: 160, per le abitazioni di categoria A (escluso A/10) e C/2, C/6 e C/7; 140, per gli immobili di categoria B, C/3, C/4 e C/5; 80, per le categorie A/10 e D/5; 60, per la categoria D, escluso D/5; 55, per la categoria C/1. Al montante così ottenuto, va applicata l'aliquota deliberata dal Comune.