Milioni di italiani, dal 15 aprile, troveranno pronto il nuovo 730 precompilato nel proprio cassetto fiscale. Successivamente, entrerà in azione anche il modello Unico Persone Fisiche, anch'esso in versione precompilata. I contribuenti, quindi, sono alla ricerca della documentazione necessaria per espletare l’adempimento, soprattutto per quanto riguarda la raccolta di ricevute, fatture e qualsiasi altra documentazione relativa a spese detraibili e deducibili, ovvero quelle che è possibile scaricare dalle tasse.
Una voce importante per molti è quella inerente le spese di istruzione dei propri figli, con alcune importanti novità.
Anche le spese della mensa scolastica sono detraibili
Sulla materia delle spese di istruzione da scaricare nel 2016, cioè quelle sostenute nell’anno di imposta 2015, alcune novità provengono dalla Legge di Stabilità e dal Decreto della "Buona Scuola" del Governo. Quella sicuramente più importante, in virtù della sua frequenza in termini di casistica, riguarda le spese per le mense scolastiche. Infatti, fin dalla scuola di infanzia, molti genitori pagano una quota per permettere ai loro figli di pranzare nell’intervallo tra l’orario scolastico mattutino e pomeridiano.
Da quest’anno, queste spese sono scaricabili dal reddito fino ad un importo massimo di 400 euro. La percentuale di detrazione spettante è sempre del 19%, per una somma massima di 76 euro.
Una circolare dell’Agenzia delle Entrate, la 3/E del 2 marzo, lo ha messo nero su bianco, confermandone l’attuazione. Dal punto di vista tecnico nessun problema, perché questa nuova tipologia di spesa da detrarre va inserita nel 730, in uno dei quadri compresi tra E8 ed E12, inserendo come codice il numero 12. Per il modello Unico PF, invece, in uno dei righi tra R8 e R14, sempre con codice 12. I problemi, se così possiamo definirli, potrebbero essere pratici, perché è come al solito compito del contribuente dimostrare ciò che si detrae.
La copia delle ricevute di pagamento o dei bollettini è sicuramente la prima soluzione, ma per chi non li avesse conservati, magari perché non credeva si potessero scaricare, si può chiedere il rilascio da parte dell’Istituto scolastico della attestazione di pagamento delle rette, tra cui anche la mensa, apponendovi una marca da bollo di 2 euro per importi superiori a 77,46 euro.
Altre novità
Il decreto della Buona Scuola ha di fatto rinnovato le detrazioni scolastiche a partire dal 16 luglio 2015, giorno di decorrenza del provvedimento. Nelle istruzioni del 730, ma anche dell’Unico, non si fa riferimento alla vecchia normativa, per cui il dubbio sull’applicazione delle novità concomitanti con l’entrata in vigore del decreto, vengono sciolti.
In altri termini, i cambiamenti si applicano a tutto l’anno 2015, a partire dal 1° gennaio. La riforma ha ampliato la possibilità di detrarre le spese per la frequenza dei corsi, quindi immatricolazioni, iscrizioni e così via, che prima erano esclusivamente riferiti alle Università ed alle ex scuole superiori.
Adesso è possibile detrarre il 19% anche per le spese sostenute per la frequenza degli ex asili (scuola d’infanzia), delle ex scuole elementari e medie (scuola primaria di 1° o 2° grado). Per le Università permane la differenza tra Atenei statali e privati, mentre per le altre scuole non c'è alcuna distinzione di questo tipo. In merito agli Atenei privati, il limite di spese da detrarre è plafonato al massimale previsto per le Università statali.