Il successo oltre le aspettative della rottamazione delle cartelle Equitalia ha spinto il governo a prorogare la scadenza dal 31 marzo al 21 aprile 2017. Per chi non l’ha ancora fatto, rimangono quindi pochi giorni per decidere se aderire alla ‘definizione agevolata’, visto che non sempre sembra essere la soluzione più conveniente per chi ha debiti con il fisco.
Vediamo quali sono i casi nei quali è conveniente aderire al condono Equitalia e quando, invece, non conviene.
Come aderire alla rottamazione delle cartelle Equitalia
Come è noto, la rottamazione permette di usufruire di uno sconto sul debito, grazie al condono delle sanzioni, degli interessi mora e di una percentuale dell’aggio di riscossione proporzionale alle sanzioni rottamate.
Il primo passo da compiere per aderire alla ‘definizione agevolata’ è quello di richiedere ad Equitalia l’estratto di ruolo, che consiste nell’elenco dei debiti contratti con i diversi enti (Agenzia delle Entrate, Inps, Comuni, eccetera) al 31 dicembre 2016.
La rottamazione deve essere richiesta per ogni singola cartella e permetterà di beneficiare, oltre che della eliminazione di sanzioni ed interessi, anche del frazionamento del debito in cinque rate.
I casi in cui non conviene la rottamazione delle cartelle Equitalia
Nonostante i vantaggi derivanti da sconto e rateizzazione, ci sono alcune cartelle per le quali la rottamazione può essere non conveniente. E’ il caso, ad esempio, delle cartelle che potrebbero essere prescritte (vedi il bollo auto, che si prescrive dopo tre anni) o che non sono mai state notificate.
Allo stesso modo, non conviene richiedere la rottamazione per i debiti verso i quali è già stata proposta opposizione, con buona possibilità di vincerla.
Si può inoltre rinunciare alla rottamazione nei casi in cui il debito risulti eccessivo e non si è sicuri di poterlo onorare nelle cinque rate previste. Il salto di una sola rata, infatti, farebbe decadere il beneficio, con l’obbligo di saldare il debito residuo in un’unica soluzione.
In questo caso potrebbe essere conveniente attendere una notifica successiva, da parte dell’Ente incaricato della riscossione, per richiedere una semplice rateizzazione che consentirebbe di estinguere il debito con un numero di rate maggiori e di importo minore.