Facebook è sicuramente il social network più utilizzato al mondo. Durante l'arco della giornata, gli utenti si collegano sui propri profili personali in diverse occasioni, condividendo foto, video o immagini di proprio gradimento. Il sito è stato fondato nei primi anni 2000 ad Harvard, negli Stati Uniti, da Mark Zuckerberg, e da allora ha riscosso un enorme successo.

L'annuncio dell'azienda

Facebook ha rivelato, attraverso un comunicato stampa, che a partire dalla prima metà del 2019 cambierà il metodo con cui fatturerà i propri guadagni. L'azienda, al momento, dichiara tutti gli introiti derivanti dalle pubblicità tramite una sede che si trova in Irlanda.

L'intenzione della piattaforma, per i prossimi anni, è quella di registrare le fatture nei paesi in cui vende i suoi servizi, pagando dunque le imposte previste dai singoli governi.

Fino ad ora il social network ha versato delle tasse piuttosto contenute, grazie proprio al suo distaccamento irlandese. Ad esempio, al fisco italiano sono stati pagati circa 200mila euro di imposte, a fronte di 400 milioni di euro di servizi venduti. Il capo dell'area finanziaria di Facebook, Dave Wehner, ha dichiarato che spostare i ricavi presso le strutture in cui vengono incamerati i profitti, rappresenterà una svolta verso una maggiore trasparenza richiesta dai governi di diversi paesi. Stando a queste affermazioni, dunque, la società a partire dal 2019 dovrà versare delle cifre molto più alte rispetto a quanto fatto fino ad oggi.

Tuttavia, secondo alcuni esperti del settore la situazione dovrebbe essere leggermente diversa.

Ecco quale potrebbe essere l'escamotage di Facebook

Per ogni euro di servizi che Facebook vende in Italia, solo una minima quota viene pagata dalla sede italiana, mentre la fetta più cospicua spetta al distaccamento situato in Irlanda, dove il sistema di tassazione è meno oneroso rispetto a quello del nostro paese.

Di conseguenza, nonostante i servizi siano venduti a clienti Italiani, la maggioranza delle imposte versate rispondono al Fisco dell'Irlanda. Il cambiamento che verrà introdotto a partire dal 2019 farà sì che tutti i servizi concessi verranno registrati in Italia e, teoricamente, anche il pagamento delle imposte dovrebbe rientrare nel sistema tributario italiano.

Facebook, però, potrebbe utilizzare un metodo del tutto legale per eludere il nostro Fisco, il cosiddetto "transfer pricing". Siccome le tasse si applicano sugli utili, ovvero sui guadagni al netto delle spese, l'azienda con il suddetto strumento potrebbe eliminare questa voce dal suo bilancio. Ma come potrebbe farlo concretamente? Ad esempio, la sede italiana potrebbe effettuare i suoi acquisti per una cifra uguale agli utili ottenuti in Italia proprio in Irlanda, dove le tasse sono più basse. In questo modo i guadagni di Facebook verrebbero completamente spostati sul distaccamento irlandese, rientrando così nel sistema locale di aliquota, nettamente inferiore rispetto a quello italiano.