I risparmi derivanti dalle nuove disposizioni del Decreto Fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri lunedì 15 ottobre sono proporzionali al crescere dei redditi del contribuente. Secondo i calcoli effettuati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, ripresi da vari organi di stampa come "Il Sole24ore" o "Italia Oggi" il maggiore vantaggio, in termini di risparmi, lo avrebbero i contribuenti con un reddito non dichiarato superiore ai 75000 euro.
Mentre tale vantaggio sarebbe almeno dimezzato per quei contribuenti con un reddito, sempre non dichiarato, inferiore ai 22000 euro.
Le stime effettuate dal CNDCEC
Secondo quanto riportato nel Decreto fiscale approvato il 15 ottobre scorso dovrebbe essere applicata un'imposta sostitutiva del 20% sui redditi non dichiarati e fino al massimo di 100 mila euro per singola imposta e con un ulteriore tetto massimo all'emersione fissato al 30% di quanto dichiarato negli anni precedenti tra il 2013 e il 2016. Questa struttura impositiva permettere il massimo vantaggio fiscale ai contribuenti con un reddito non dichiarato superiore ai 75000 euro.
Questo perché, in base ai calcoli effettuati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, sull'intero ammontare del reddito non dichiarato si beneficerebbe di uno sconto stimato intorno al 56% rispetto alla tassazione ordinaria applicata a coloro che tale reddito lo hanno dichiarato immediatamente. Il motivo di tale sconto è presto detto. Sui redditi superiori ai 75000 euro verrebbe applicata la tassazione ordinaria del 43% più un ulteriore 3% medio tra addizionali regionali e comunali. Totale, quindi, 46%. Ma l'imposta sostitutiva è stata fissata dal Governo al 20%. Quindi, la differenza percentuale del 26% ( basta fare un semplice rapporto) rappresenta uno sconto di imposta proprio del 56%.
Sotto i 22000 euro, invece, il vantaggio fiscale dell'adesione alla Pace fiscale sarebbe più che dimezzato. infatti. Infatti, tenendo conto delle aliquote ordinarie applicabili si passerebbe da uno sconto del 50% per i redditi superiori ad uno sconto effettivo di meno del 25%. Inoltre dai 12000 euro "di partenza" in giù il vantaggio fiscale praticamente si azzera.
Le dichiarazioni del Presidente Miani
Commentando le stime effettuate dal CNDCEC in relazione alle norme introdotte dal Decreto Fiscale, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti Massimo Miani non si è voluto soffermare sull'opportunità politica di fare o meno un condono. Ma evidenzia come sia peculiare la scelta operata dal Legislatore.
Infatti, secondo il Presidente Miani, si è scelto di fare un vero e proprio condono fiscale. E nello stesso tempo sono state introdotte delle disposizioni che, di fatto, "ne disincentivano l'utilizzo". Di conseguenza, secondo il Presidente dei Commercialisti italiani, la partenza dell'iter parlamentare il prossimo 20 ottobre potrebbe essere l'occasione giusta per apportare delle correzioni.