La Rottamazione Ter e il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali scadono il 2 dicembre 2019. I contribuenti sono tenuti a rispettare la scadenza per il pagamento delle rate, in mancanza decadranno i benefici concessi in fase di rottamazione e di pace fiscale. L'Agenzia delle Entrate - Riscossione non ricevendo il pagamento della rata da parte del contribuente, può avviare tutte le procedure che portano al recupero del credito, ossia, il pignoramento.
Quando si rischia il pignoramento?
L'Agenzia delle Entrate-Riscossione può avvalersi di varie procedure per recuperare il credito, la più temuta è il pignoramento. Esso può avvenire in vari modi, infatti il pignoramento può essere eseguito presso terzi, ad esempio, nei casi in cui viene pignorato lo stipendio, oppure, la pensione, o dal conto corrente. Quest'ultimo caso è un'azione eseguita per coprire ingenti debiti superiore ai 120mila euro, e con la vendita all'asta di beni immobili e mobili.
Nel pignoramento presso terzi, l’Agenzia delle Entrate - Riscossioni può avviare la procedura di pignoramento direttamente al contribuente, notificandogli l'intimazione al pagamento per le rate non versate, senza richiedere e ottenere il visto di autorizzazione rilasciato dal giudice ordinario.
Il contribuente dalla notifica dell’avviso d'intimazione emessa dall'Ente può disporre di altri 5 giorni per estinguere il debito.
Saldo e stralcio e rottamazione: mancato pagamento
Resta da considerare che non rispettando la scadenza del 2 dicembre 2019, decadono tutti i benefici acquisiti attraverso la pace fiscale e la rottamazione. Di conseguenza, il contribuente non solo dovrà versare l'intero debito, ma a esso, saranno aggiunti gli interessi di mora e aggio.
Praticamente l'effetto del mancato pagamento della rata porta all'incremento della cartella esattoriale stornata con la pace fiscale, la quale, viene nell'immediato reintegrata per intero. Non solo, il debito esattoriale ritornato al contribuente per intero non potrà essere dilazionato.
Sottolineiamo, che in mancanza di pagamento sulle spalle del contribuente ricade l'intero peso della cartella esattoriale. Inoltre, non è previsto che il contribuente inadempiente possa richiedere un'ulteriore dilazione di pagamento.
È bene sapere che il tempo di tolleranza concesso dall'Ente è di 5 giorni di ritardo, questo vuol dire che alla scadenza del 2 dicembre vanno aggiunti altri giorni. Tutti i pagamenti che l'Ente riceve nei cinque giorni di tolleranza, sono ritenuti validi a tutti gli effetti di legge, quindi, il contribuente non perde i benefici della pace fiscale.