Da ieri on line, finalmente arriva istella, "il motore di ricerca per il web italiano" di Tiscali, che si propone di diventare il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono affiancare a Google uno strumento complementare, indipendente ed orientato al made in Italy.
Focalizzato sulla qualità del "sapere condiviso", con parametri di indicizzazione legati non alla popolarità ma all'attinenza, rende omaggio all'italianità del progetto fin dall'home page, in cui troneggia la torre di Pisa, omaggio all'Università ed al CNR, partner tecnologici
Ma quali sono le 5 Stelle di Istella?
Search
Il motore di ricerca si propone di sistematizzare, indicizzare e diffondere il patrimonio nazionale di sapere, soprattutto quello non convenzionale, nascosto fra le pieghe della rete o persino nell'archivio digitalizzato di enti e istituzioni.
Social
Istella permette di collaborare al progetto, con una semplice e gratuita registrazione è possibile condividere i propri contenuti in rete, caricando dal proprio archivio personale documenti, immagini, audio e video, rendendoli immediatamente disponibili e visibili da tutti. Inoltre è possibile seguire altri utenti, segnalare il proprio apprezzamento verso contenuti di altri e commentarne i contenuti.
Sapere
La centralità del sapere made in Italy è alla base del progetto istella: sono indicizzati i materiali digitalizzati degli archivi storici, dei quotidiani nazionali, di associazioni, di fondazioni e ministeri.
Raccoglie dati da 3 milioni di siti e 3 miliardi di pagine web, con oltre 500 server a disposizione.
Servizio
Istella si propone come un motore di ricerca al servizio dell'utente, che si affianca ed integra il lavoro di ricerca senza memorizzare le informazioni nè le ricerche effettuate, senza procedere alla tracciatura ed alla profilazione dell'utente, mantenendo la centralità delle informazioni rispetto ai soggetti che le cercano e garantendo così l'indipendenza del sapere, in linea con il massimo rispetto della privacy.
Strategia
"Stiamo lavorando a un grande progetto di valorizzazione e condivisione dell'intero patrimonio nazionale di conoscenza in tutti i campi del sapere". Con queste parole Renato Soru traccia le linee guida di istella, che prevede un fatturato di due miliardi e mezzo l'anno, ottenuto attraverso i canali consueti di pubblicità e parole chiave, ma che non esclude accordi con pubbliche amministrazioni e con editori.