Sembrava fantascienza invece ora è realtà: la polizia predittiva come nel film "Minority Report". Arriva infatti in Italia, eSecurity: un software che combina una serie di algoritmi per prevedere dove e quando potrebbe verificarsi un reato.

Il progetto nasce a Trento da un gruppo di ragazzi della facoltà di giurisprudenza e funziona con una banca dati che raccoglie lo storico dei reati commessi negli ultimi anni.

I cittadini inviano segnalazioni di insicurezza sociale e il software incrocia i dati disegnando delle vere e proprie "mappe del rischio".

Le forze dell'ordine possono prevedere la probabilità di un reato attraverso dei feedback successivi all'analisi del software.

Un qualcosa di simile esiste ed è in funzione già da qualche anno in America, esattamente a Los Angeles: il software si chiama PredPol, attivo dal 2005, è stato poi adottato anche a New York e testato nel Kent (in Gran Bretagna). I risultati a Los Angeles sono davvero confortanti:

  • crimini violenti -21%;
  • aggressioni -33%;
  • furti - 19%.

Il progetto, che è tutto made in Italy, parte da Trento e potrebbe essere operativo in diverse grandi metropoli italiane nel giro di pochi mesi (se il test darà risposte positive come si spera). E' stato finanziato dalla Commissione europea attraverso un contributo pari a 400 mila euro.

La prevenzione dei reati si basa su casistiche reali: ad esempio, quando fa caldo crescono i furti negli appartamenti perché in molti lasciano le finestre aperte e tale rischio diminuisce notevolmente quando piove, cresce dove l'illuminazione è scarsa e così via.

Tecnologia e matematica, statistica e intuizione, tutto questo fuso nella miscela del futuro.