Su Google Play Store possiamo scaricare di tutto e di più utile per il nostro Smartphone ma anche per la nostra vita quotidiana. Le app più disparate, che vanno dal fitness alla musica, passando per giochi, traduttori e quant'altro. Molte sono gratis, altre a pagamento. Ma anche lì può annidarsi qualche insidia. Infatti Google play è stata costretta a rimuovere dal proprio Store ben tre applicazioni poiché infettavano i dispositivi con un adware. A spiegare cosa è successo è l'autorevole Filip Chytry, mobile malware analist di Avast. Che molti di voi conosceranno come antivirus gratuito sul proprio Pc.

Vediamo quali sono queste app pericolose e cosa provocavano.

Le tre App

Le tre App incriminate sono su tutte il gioco di carte Durak, la più scaricata di tutte, contando fino a 10 milioni di download. Le altre due sono un'applicazione che misurava il quoziente intellettivo e una sulla storia della Russia. Per fortuna, non dei russi ovviamente, queste ultime sono utilizzate dagli utenti di lingua russa. Quindi meno popolare e diffusa della prima.

Cosa causava

Gli adware che trasmettevano ai dispositivi erano di tipo dormiente, ossia la app funzionava normalmente e per almeno le prime due ore dopo il successivo riavvio non provocava alcun tipo diproblema. Anzi, a volte impiegava fino a un mese per innescare le prime problematiche.

Come ha spiegato Chytry, l'adware consisteva in questo: all'utente veniva segnalato un problema, con una finestra con scritto: o il suo dispositivo è infettato da un virus, oppure necessita di aggiornamenti, o ancora contiene materiale pornografico. Lo si invita così a cliccare su una scritta per risolvere il problema, ma in realtà si veniva rindirizzati a una pagina fake, che invitava ad acquistare qualche altra app per risolvere il problema.

Si spendevano soldi inutili

E così, chiosa l'esperto, l'utente crederà di risolvere il suo problema sfruttando le app pubblicizzate, ma in realtà spenderà solo soldi inutili. E come fa l'adware a raggirare i controlli di Google play? Spiega ancora sul suo blog, tramite 3 network pubblicitari di terze parti legittime.