Il caro vecchio Internet Explorer, conosciuto anche con l'acronimo IE, va in pensione. Ad annunciarlo la stessa Microsoft, che così, come fatto per Windows Xp, lanciando peraltro anche un panico generale per tutti i sistemi delicati che ancora lo utilizzano, dismette un altro gioiello di famiglia (in compenso ha ripristinato un altro pezzo forte, Msn). Popolarissimo certo, ma che con gli anni ha fatto il suo tempo. Il browser ha dominato negli anni '90, scalzando definitivamente il popolare Netscape verso la fine di quel decennio. Ha resistito fino alla fine degli anni 2000, quando Firefox prima e Google Chrome poi l'hanno scalzata a loro volta gradualmente.

Non sono bastate nuove versioni, il portale non ha mai rapito i cuori dei naviganti. Comunque, Microsoft non ci sta a perdere terreno su questo mercato e annuncia l'arrivo di un altro browser.

Dalla stelle alle stalle, la breve storia di IE

Abbiamo già detto della parabola di Internet Explorer. La sua gloria è durata circa un quindicennio. La prima versione è arrivata al pubblico con Windows 95, nel lontano 1995. Ed è stata subito un successo. Poi le versioni successive: sempre nel '95, l'anno dopo, nel 1998 con Internet Explorer 4. che realizza il vero boom, scalzando come detto Nestape e superando il 60% della quota di mercato. A bissare il successo di Microsoft anche l'uscita di Outlook, prima applicazione virtuale per gestire la posta elettronica.

Poi come detto, l'uscita di altri browser che hanno cominciato a rosicchiare fette di mercato. E così, se nel 2009 Internet Explorer vantava ancora una quota mercato del 70%, già nel 2011 era scesa al 50%. Oggi si parla addirittura del 25%, mentre Chrome di Google saliva di poco sopra il 50%.

Un nuovo browser

Ma come detto, Microsoft vuole lanciare un nuovo browser.

Del progetto si sa ancora poco, solo che sarà un nuovo sistema di navigazione totalmente rinnovato, che uscirà dal progetto che porta il nome in codice Spartan. Vedremo come sarà. E vedremo se Microsoft si riprenderà, dopo gli altri schiaffoni subiti con le poco felici versione recenti di Windows.