Twitter migliora il servizio 'dossier-denuncia' contro minacce e abusi con una nuova funzione che intende facilitare il lavoro delle forze dell'ordine attraverso il suo microblog. Twitter annuncia che lo scopo è quello di "facilitare la segnalazione di minacce che si pensa debbano essere sottoposte all'attenzione delle forze dell'ordine".

Già da dicembre scorso Dick Costolo, il CEO di Twitter, aveva recitato il suo mea culpa per l'incapacità della piattaforma di far fronte agli abusi online dichiarando: "Facciamo pena quando si tratta di affrontare abusi e troll..." senza contare il bullismo digitale. Nell'arco di tre mesi il microblog si è impegnato molto in questo senso; in sei mesi le segnalazioni anti abuso si sono quintuplicate e il personale che gestisce i report è stato triplicato.

Il sistema contro gli abusi era già stato potenziato con la possibilità per gli utenti di segnalare il doxing, ovvero la condivisione di dati privati e confidenziali legati a contenuti sospetti o account fasulli. La piattaforma ha introdotto, nel frattempo, nuovi strumenti per rendere più efficace il blocco di utenti molesti tramite la semplificazione del meccanismo di segnalazione. Come funziona il nuovo sistema anti abuso appena annunciato da Twitter? L'utente fa la sua segnalazione attraverso la funzione dedicata di Twitter con la possibilità di scegliere se ricevere o meno un riepilogo della denuncia tramite mail. In tal modo, potrà ricevere un documento riportante il 'cinguettio' incriminato, l'indirizzo Internet dell'account denunciato e i dati sull'account di chi denuncia l'abuso. Le autorità riceveranno un vademecum, un riassunto scritto per facilitare l'avvio dei controlli.

Dopo il giro di vite sul 'revenge porn' (la vendetta sessuale) e sugli abusi online, Twitter considera sempre più prioritario l'impegno contro minacce, violenza e abusi. Da una parte, con la nuova funzione di dossier-denuncia spera di agevolare le autorità; dall'altra, spinge gli utenti che si sentono minacciati a rivolgersi alle forze dell'ordine. Nel 2013 lo stesso Twitter, oggi impegnato a facilitare le autorità, era stato accusato dal Regno Unito per non aver protetto un'attivista da insulti e minacce ricevute sul microblog. Da quel momento, Dick Costolo ha avuto la bella idea di attivare il pulsante contro minacce e abusi.