E' in corso una delle partite più importanti per il futuro della connettività nel nostro Paese: il suo nome è Metroweb. Si tratta del progetto con cui il Governo ha intenzione di sviluppare la rete ultraveloce italiana e della società individuata per farlo, coinvolgendo gli operatori di tlc. E qui casca l'asino. Perché Telecom, in questi giorni, ha fatto sapere chiaramente che la possibilità di un suo investimento in questo progetto era vincolata al pieno controllo della rete. Telecom può riconoscere alla parte pubblica il ruolo di garante (mantenendo per esempio in capo al socio pubblico la Presidenza) e agli altri operatori l'equivalence of input, ovvero la possibilità di usufruire alla pari del servizio, ma vuole la piena proprietà dell'asset, al punto da essere pronta ad immaginare un progetto alternativo.

Su questa strada avrebbe la convergenza di Fastweb.

Di contro, Vodafone e wind sarebbero disponibili a proseguire nei colloqui sulla linea di Metroweb di coinvolgimento alla pari di tutti gli operatori: Vodafone ha materialmente firmato un accordo di riservatezza con F2i (proprietaria del 53% di Metroweb), fondo della Cassa Depositi e Prestiti, mentre Massimo Ibarra, per Wind, non ha ancora formalmente preso una decisione.

Il progetto alternativo di Telecom al momento è un progetto di seconda qualità, rintracciabile nella sigla fttc, che sta per fiber to the cabinet, ovvero una rete che arriverebbe fino all'armadietto posto sui marciapiedi, per poi risalire fino all'appartamento del cliente con il vecchio doppino in rame, sviluppando una velocità massima di cento Megabit al secondo e tanto inferiore quanto più la casa è lontana dall'armadietto.

Di seconda qualità perché uno sviluppo ftth ovvero fino a casa (house) del cliente, permetterebbe una velocità superiore anche ad un Giga, come avviene già in paesi più avanzati.

Senza un accordo, l'idea di Metroweb rimane al momento fallimentare, con gravi responsabilità politiche. Telecom, Vodafone e Fastweb si muovono con investimenti autonomi ma nessuna cabina di regia sovraordinata.

Vodafone ha già portato l'fttc in cinquanta città e progetta di farlo in altre cento. Anche la disponibilità di Enel a cogliere l'opportunità dell'ammodernamento delle sue linee elettriche per scavare una sola volta mettendo nel contempo da parte di Metroweb la fibra con una razionalizzazione dei costi per entrambi rimane ferma al palo. A perderci è l'Italia.