Il 12 Agosto a Parigi, presso il quartier generale dell’ E.s.a., l’agenzia spaziale europea, è stato firmato il contratto di sviluppo dei nuovo lanciatori da parte dell’azienda Airbus Safran Launchers. Si tratta di una firma davvero importante poiché il contratto appena siglato è di ben 2 miliardi e mezzo di euro circa, necessari a produrre il nuovo vettore che raggiungerà la sua piena operatività nel 2023, anche se già nel 2020 è previsto un primo volo sperimentale.
Inoltre l’E.s.a. in questo modo ha compiuto un primo passo verso la realizzazione del nuovo vettore spaziale denominato Ariane 6 che, entro il 2020, prenderà il posto del razzo Ariane 5 attualmente in dotazione all’Agenzia Spaziale Europea.
L’ Ariane 6 sarà realizzato in due diverse configurazioni di cui la A62 equipaggiata con 2 booster mentre l’altra A64 sarà dotata di 4 booster.
L'Ariane 6 sarà un concentrato di tecnologia
La prima versione sarà realizzata principalmente per osservazione e monitoraggio della terra e dello spazio, studi meteorologici e sul clima, geolocalizzazione, navigazione e missioni di esplorazione; invece la seconda si occuperà di televisione, internet, telefonia e telecomunicazioni oltre che al trasferimento geostazionario in orbita G.T.O.
L’ E.s.a. ha firmato anche il contratto relativo alla realizzazione del Vega-C ovvero la configurazione più sviluppata del Vettore Europeo di Generazione Avanzata che viene costruito in Italia da parte dell’industria Avio di Colleferro in provincia di Roma, si occuperà di piccoli carichi ed il suo volo inaugurale è previsto già per il 2018.
Il presidente dell’ A.s.i. Agenzia Spaziale Italiana ha dichiarato che siamo di fronte ad un passaggio storico per l’industria spaziale europea ma soprattutto per quella italiana poiché con questo nuovo contratto vengono poste le basi per lo sviluppo della famiglia dei vettori spaziali europei che saranno in grado di portare in orbita sia carichi commerciali che istituzionali e viene anche dato nuovo impulso all’industria spaziale italiana.