Sono tempi duri per denuvo, azienda che offre soluzioni anti-tamper per creare delle "finestre sicure" durante la pubblicazione dei Videogiochi. Pur riconoscendo l'impossibilità di creare una soluzione che fermi i pirati definitivamente, l'azienda austriaca ha sempre dichiarato di volersi migliorare, studiando a fondo i problemi legati a ogni attacco dei pirati. Gli ultimi fallimenti però sembrano però indice di un problema più profondo: Resident Evil 7, Mass Effect: Andromeda e per ultimo Prey a pochi giorni dall'uscita.
I pirati vincono sempre?
Sostanzialmente è così: i pirati vincono sempre, anche se è brutta da dire. Non esiste una protezione assoluta per i titoli, e qualsiasi anti-tamper - chi prima e chi dopo - alla fine cade, ma questo non è il punto del discorso. La guerra alla pirateria da tempo è combattuta offrendo la pubblico quello che vuole veramente: demo dei titoli, possibilità di rimborso e contenuti di buon livello. Il caso più estremo arriva da CD Projekt, autrice del capolavoro conosciuto come The Witcher 3, che non possiede alcun tipo di protezione contro la pirateria, ma che come per magia è uno dei titoli più venduti di sempre. È legittimo tuttavia che una società che investe milioni di dollari nella creazione di un titolo, voglia almeno garantirsi una finestra d'uscita sicura: questo è lo scopo primo di Denuvo, che per stessa ammissione dei creatori non è ovviamente infallibile.
La guerra di Denuvo
Ci sono importanti battaglie che Denuvo ha vinto, e battaglie altrettanto importanti che Denuvo ha perso. Ultimamente sembra però che l'azienda stia perdendo terreno, collezionando un fallimento dietro l'altro. Questo accanimento contro l'anti-tamper deriva anche dalla volontà dei cracker di combattere un sistema che non gradiscono, quasi trattando il tutto come fosse una crociata ideologica.
prey ha offerto una versione dimostrativa al pubblico, ma solamente su console, dichiarando che per la versione computer sarebbe bastato utilizzare il rimborso di Steam. Tralasciando il fatto che Valve non gradisce affatto l'utilizzo delle funzioni di rimborso come sostitutivo delle demo, all'intera comunità questa storia non è andata giù, e i risultati si sono visti dieci giorni dopo l'uscita di Prey.
Il problema di fondo di Denuvo, e in generale delle soluzione anti-tamper, non è quindi da ricercare nel codice del software - anche se un'occhiata io ce la darei - ma nella mentalità di chi pirata: Steam e in generale il mercato digitale hanno significativamente ridotto le dimensioni del problema della pirateria, che se pur resterà una spina nel fianco di chi sviluppa videogiochi, potrà sicuramente essere ridotta offrendo ai giocatori quello che desiderano.