I colossi del Web conducono senza sosta la propria battaglia contro le Fake news, il tutto nonostante la difficoltà dell’operazione. Non è sempre facile giudicare una notizia come ‘vera’ o ‘falsa’, ma di certo le bufale complottiste e le notizie surreali sono all’ordine del giorno. Il web è infestato da notizie insolite quali presunte e imminenti invasioni aliene, ipotesi fantascientifiche su eventuali torture nord coreane o dichiarazioni dei capi di stato prontamente smentite. Le condivisioni ripetute dei post più incredibili da parte di centinaia di migliaia di creduloni hanno destato la preoccupazione di buona parte del mondo dell’informazione, soprattutto dei social, principali veicoli d’informazione delle news e del giornalismo online.

Da qui è iniziata la battaglia di Facebook, che ha intrapreso una politica di isolamento virtuale e algoritmico delle ‘pseudo-notizie’ presenti sul web con la segnalazione della news in questione mediante una piccola bandiera rossa posta vicina al link. Questa tattica però, col tempo si è rivelata controproducente e fuorviante rispetto agli obiettivi primari che si proponeva di raggiungere.

Secondo quanto riportato da Ansa, Facebook avrebbe così cambiato strategia nel momento in cui un’immagine fortemente comunicativa, come per l’appunto la bandiera rossa, si è dimostrata potenzialmente feconda nell’alimentare le convinzioni errate, piuttosto che eliminarle. Da qui la decisione dei manager del social: rimuovere eventuali simboli e concentrarsi sugli ‘articoli correlati’ per aiutare l’utente a raggiungere i fatti reali.

Non è un caso che, uno dei maggiori problemi del mondo virtuale di oggi sia la distorsione dei fatti a causa delle innumerevoli fonti d’informazione sul web. Si è parlato spesso della “teoria della doppia verità”, intesa come possibilità d’esistenza di più di una notizia che si presenti fortemente attendibile nell’estetica del contenuto, a prescindere dalla veridicità di queste ultime.

Facebook pone quindi l'accento sul pubblico dimostrando di rispettarlo al punto tale da non dirgli direttamente cosa potrebbe essere una fake news ma dandogli al contrario gli strumenti per farsi un'idea in totale autonomia. Leggendo i pezzi correlati alle news di dubbia veridicità sarà ognuno di noi a costruire un proprio pensiero. Un pensiero che giusto o sbagliato sarà comunque frutto di un pluralismo di voci.