Se dico Internet, dico Google. Il colosso americano detiene praticamente il monopolio delle query sul web. In Europa, per esempio, il 97% delle ricerche online passa attraverso questo motore, a cui ormai, sotto forma di nostri dati personali, milioni di informazioni che rappresentano ormai il capitale su cui si basano i suoi affari. C’è da dire, però, che grazie ai suoi algoritmi che ci “profilano” con estrema cura, Google ricambia l’intrusione nella nostra privacy con risposte molto puntuali, vicine ai bisogni e ai gusti personali. Anche a costo di svelargli un po' troppo di ciò che siamo, ci offre per esempio molti servizi integrati come playlist musicali, video, social che lo rendono praticamente invincibile ai nostri occhi.

Però esistono, ed è solo un bene sia per gli utenti privati sia per le aziende, diverse alternative al colosso di Mountain View che cercano di farsi spazio conquistando la loro piccola fetta di mercato nel mondo degli algoritmi di ricerca. Una di queste è appena sbarcata in Italia con una grande ambizione: conquistare il cuore degli utenti che sono particolarmente sensibili al tema dei rischi legati al controllo dei "grandi dati".

Una valida alternativa

Si chiama Qwant ed è un motore di ricerca nato nel 2013 in Francia dove si è già accaparrato il 5% di tutte le ricerche sul web. Ora, grazie ai corposi nanziamenti ottenuti dalla cassa depositi e prestiti europea e dal colosso editoriale tedesco Axel Springer, vuole sfidare Google anche in Germania e in Italia promettendo a chi vorrà cambiare motore di ricerca di non profilare l'utente, di dare risposte neutrali, non memorizzare i suoi dati e rispettare così la sua vita privata.

Un'offerta che non passa di certo inosservata, ora che Google viene sempre più criticato non soltanto per le sue pratiche anticoncorrenziali, ma anche per l’uso sempre più intrusivo dei dati personali degli utenti. Altro punto di cui Qwant si fa un vanto: essere un motore di ricerca nato e sviluppato completamente in seno all'Europa, con tecnologie proprietarie che garantiscono di mantenere il controllo di tutti i dati che transitano al suo interno.

Un plus dal grande valore strategico, anche in vista del nuovo regolamento europeo sulla privacy dei dati personali.

L'abitudine può ostacolarlo

L'approccio neutrale di questo motore, purtroppo, rappresenta anche un limite per chi è ormai abituato a ottenere risposte da chi già ci conosce e sa cosa vogliamo. Si tratta di scegliere tra la facilità e l'abitudine o il valore aggiunto della non tracciabilità e della neutralità.