I sistemi di messaggistica istantanea sono oramai diventati uno dei mezzi di comunicazione preferiti dagli utenti Smartphone: lo dimostra il fatto che la maggior parte dei clienti dell'aziende di telefonia mobile ricercano sempre offerte riguardanti giga in promozione, questo significa che utilizzano i dispositivi per navigare su internet, in particolar modo per i social network e appunto, per i sistemi di messaggistica istantanea. Le funzioni come le chiamate, le video chiamate o i messaggi vocali sono diventato di utilizzo comune, per l'immediatezza e per la facilità di utilizzo.

Non solo per i giovani, pensate anche agli adulti, spesso impegnati durante la giornata, la praticità di una nota audio è davvero notevole. A breve però potrebbe essere sempre più utilizzata un'altra funzione, già vista su Telegram ma che Whatsapp dovrebbe promuovere a fine gennaio: parliamo della nota video, ovvero la possibilità di inviarsi video.

L'unica problematica riguarda la possibile pesantezza dei video.

WhatsApp lancerà a breve la nota video

Considerando che la maggior parte dei smartphone top gamma possono registrare video in 4K, il rischio di appesantire la memoria dei dispositivi è notevole: probabile che tale problematica sarà risolta dai sviluppatori di WhatsApp e che a fine gennaio anche sul noto sistema di messaggistica potrebbe essere lanciata la nuova funzione.

Questo significa che gli utenti inizieranno a comunicare sempre più con audio e video, a discapito dell'utilizzo dei messaggi scritti, il tutto peggiorerà il livello culturale degli stessi utenti. Infatti tenderanno a scrivere sempre di meno, incrementando di conseguenza la possibilità di ingigantire le lacune riguardanti proprio l'italiano scritto.

Entro il 2020 il 50% delle ricerche internet saranno effettuate con la modalità vocale

Sembra infatti che sia le note audio che le note vocali diventeranno le forme di comunicazione online preferite dagli utenti. Addirittura, uno studio di mercato effettuato da una nota società di marketing, ha confermato come entro il 2020 il 50% delle ricerche su internet saranno fatte tramite modalità vocale, questo dimostra come l'assistenza vocale sia oramai diventata di utilizzo comune, partendo dai vari Siri e Cortana fino ad arrivare ad oggetti apprezzati come Amazon Echo, veri e propri esempi di assistenti vocali. Quindi, non meravigliamoci se nell'università troveremo errori ortografici da terza elementare da parte degli studenti. E voi cosa ne pensate? Se volete commentate qui sotto.