Una startup russa ha trovato un nuovo metodo per aiutare le aziende a connettersi con chi è alla ricerca di un lavoro e per selezionare i candidati.
Il suo nome è vera ed è in grado di intervistare fino a 1.500 candidati in una sola giornata di lavoro, un numero impressionante di colloqui che, se fosse fatto con i metodi tradizionali, richiederebbe mesi di selezione.
Vera lavora a tempo pieno, gratuitamente e non ha bisogno di pause. Il suo segreto: non è umana. Vera è un robot.
Ufficialmente conosciuto come "robot Vera," il Master Recruiter è una tecnologia software che sfrutta l'intelligenza artificiale tramite l'apprendimento automatico, permettendo al robot di affinare le sue abilità di conversazione attraverso la pratica.
Al momento Vera è stata "assunta" da diverse centinaia di aziende russe per semplificare la caccia ai nuovi candidati, dice Alexei Kostarev, 38 anni, che ha inventato il robot con diversi partner nel 2017.
"Abbiamo voluto creare qualcosa che funzioni come Uber, ma invece di chiamare una macchina, chiama un pool di candidati per uno specifico posto di lavoro", ha detto Kostarev, che paragona il suono della voce di Vera a quella di Siri o Alexa. gli assistenti vocali di Apple e Amazon.
In questo momento 200 aziende utilizzano il robot Vera, il che significa che il software sta conducendo circa 50.000 interviste al giorno, afferma con orgoglio Kostarev.
Vera ha la capacità di parlare russo o inglese a velocità diverse e può assumere il tono di un uomo o di una donna, a seconda della preferenza del suo datore di lavoro.
Vera è anche in grado di mandare e-mail personalizzate per la fase successiva di valutazione.
La selezione 4.0
Il processo inizia quando le aziende forniscono a Vera una descrizione del lavoro e una serie di domande per l'intervista, mirate alla ricerca di una specifica figura professionale, spiega Kostarev. Il robot è collegato alle banche dati di ricerca lavoro come CareerBuilder, Avito e SuperJob ed è in grado di esaminare il curriculum per verificare se è in linea con i requisiti richiesti.
Una volta verificata la corrispondenza ai requisiti, Vera chiama il candidato, telefonicamente o in video-chat. "Ciao, mi chiamo Vera e sono un robot. Stai ancora cercando un lavoro?' ", dice Vera quando il candidato risponde al telefono Se la risposta è "Sì", Vera inizia l'intervista al telefono o tramite video, aggiunge Kostarev.
Il software è più efficace per le aziende impegnate nel reclutamento di massa per lavori da impiegato, come gli addetti alle vendite o per i lavoratori edili. I clienti che hanno richiesto Vera al momento sono aziende di vendita al dettaglio, società di distribuzione e banche.
Le interviste durano circa otto minuti. Vera è anche in grado di rispondere alle domande dei candidati, racconta Kostarev. In questo momento, precisa, il software è in grado di rispondere con precisione per l'82 per cento del tempo, un numero che l'azienda si aspetta di aumentare arrivando all' 85 per cento nei prossimi mesi.
Dopo la prima fase di screening, i candidati ritenuti idonei passano alla seconda fase della selezione condotta da recruiters "umani", che prendono le decisioni finali su chi verrà assunto.
Il vantaggio principale della tecnologia è che fa risparmiare tempo ai reclutatori. Kostarev sottolinea che una gran parte dei curricula inviati a siti di lavoro appartengono a persone che non sono più in cerca di occupazione. Reclutatori umani sprecherebbero ore per filtrare i candidati che non sono disponibili.
Kostarev spiega che i reclutatori devono fare 100 telefonate solo per ottenere 20 candidati idonei.
"Ogni anno riceviamo migliaia di curricula da persone disposte a lavorare presso IKEA Retail Russia", ha detto la portavoce di IKEA Daniela Rogosic, società che ha utilizzato il software per un programma pilota a Mosca lo scorso autunno. "La selezione iniziale è un lavoro molto impegnativo che richiede tempo da parte dei nostri specialisti di Human Resource.
Questo è stato ciò che ci ha spinto a provare il nuovo approccio attraverso l'uso del robot Vera", aggiunge.
Gli inventori di Vera sono rimasti sorpresi dal fatto che i candidati sono spesso più disposti a sostenere il colloquio con Vera che non con i reclutatori "umani". Kostarev sottolinea però il ruolo chiave dei reclutatori umani e delle interviste "faccia a faccia". "Non vedo alcuna opportunità per il robot di arrivare alla decisione di assunzione finale del candidato" aggiunge. "Gli umani possono farlo molto meglio".