Un muro non è più sufficiente per nascondersi. Il team guidato da Dina Katabi del MIT ha ideato un progetto che utilizza l’ intelligenza artificiale per insegnare ai dispositivi wireless ad individuare non solo le persone dietro ad un muro, ma anche le loro posizioni ed i loro movimenti. Non si tratta dei raggi X di Superman: i ricercatori hanno progettato una rete speculare a quella neurale che permette di analizzare i segnali radio che rimbalzano sui corpi ricreandone le figure stilizzate nei vari movimenti da queste assunti. La sfida affrontata dai ricercatori sta nel fatto che le reti neurali lavorano su dati etichettati: per individuare ad esempio un animale domestico è necessario che delle persone guardino un insieme di immagini, individuino in queste l’ animale domestico e che conseguentemente lo etichettino con il suo nome.
Oltre ad un dispositivo wireless, è stata quindi usata anche una fotocamera. Questo ha permesso di estrapolare le immagini associando a queste il relativo segnale radio comunicandolo quindi alla rete neurale. Con stupore del team, l' intelligenza artificiale ha imparato anche a generalizzare le conoscenze acquisite.
Non mancando di proteggere la privacy degli utenti, le future applicazioni in mondo reale sono pensate per implementare un meccanismo di consenso nei confronti dell’ utilizzatore che, installando il dispositivo, dovrà obbligatoriamente compiere degli specifici movimenti, funzionali per il monitoraggio dell’ ambiente.
L' utilizzo del progetto RF-Pose
L’ utilizzo del progetto RF-Pose, così è stato chiamato, è molteplice: va dall’ applicazione in ambito sanitario a nuove classi di videogiochi in cui i giocatori possono muoversi per casa o, anche, migliorerà le possibilità di soccorso permettendo di localizzare i sopravvisuti.
Le applicazioni della RF-Pose in ambito medico sono ancora in fase di studio; ad oggi si sa già che potrà aiutare i medici ad individuare la progressione di malattie quali il Parkinson, la sclerosi multipla e la distrofia muscolare adeguando di conseguenza i dosaggi dei farmaci; migliorerà inoltre la sicurezza degli anziani pur permettendogli di vivere in modo indipendente.
Oltre al duplice vantaggio di monitorare la velocità dei movimenti dei pazienti e di controllare la loro indipendenza l’ innovazione sta nel fatto che questi non devono indossare sensori, né ricordarsi di ricaricare i dispositivi.