L'asta per l'assegnazione dei lotti di frequenze riguardante la nuova rete 5G si è conclusa poche settimane fa; le protagoniste indiscusse sono state Tim, vodafone ed Iliad, che insieme hanno speso una somma superiore ai 6 miliardi di euro per accaparrarsi le migliori frequenze della nuova rete. 2 miliardi e mezzo a testa per Tim e Vodafone, più di 1 miliardo per Iliad, agevolata semplicemente dal fatto che lo Stato 'tutela' le aziende appena arrivate sul mercato italiano. Anche Fastweb ha investito sulla rete 5G, ma per un blocco generico da 26 ghz, pagando 'solamente' 32 milioni di euro.

Secondo il noto quotidiano 'La Repubblica' però, proprio Fastweb avrebbe acquistato da Tiscali un ulteriore blocco di frequenze utili per il 5G, da 3,4-3,6 ghz, le stesse frequenze che, in particolar modo, Vodafone ed Iliad si sono aggiudicate durante l'asta a suon di rilanci. Il 'problema' è che hanno speso molto di più dei 150 milioni pagati da Fastweb a Tiscali per le frequenze prima menzionate.

Ricorso al Tar da parte di Vodafone ed Iliad

Le frequenze 3,4-3,6 ghz, Tiscali le aveva ottenute grazie alle fusione della società sarda con Aria, e Fastweb le ha quindi acquistate ad una somma vicina ai 150 milioni di euro. Proprio per questo motivo Vodafone ed Iliad hanno deciso di fare il ricorso al Tar, perché non hanno gradito questa trattativa che in qualche modo potrebbe condizionare la concorrenza in un settore delicato come quello delle telecomunicazioni.

Inoltre, tale situazione è finita sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico che dovrà valutare se l'acquisto di Fastweb potrebbe considerarsi danno erariale per lo Stato, una situazione che potrebbe costare alle casse pubbliche intorno ai 4 miliardi di euro. Ovviamente si procedere per vie legali e, quindi, potrebbe andare per le lunghe l'eventuale risoluzione della questione.

Potrebbero rimetterci maggiormente Fastweb e Tiscali, la prima perché non potrebbe utilizzare le frequenze 3,4-3,6 ghz utili per il 5G e sopratutto Tiscali, che perderebbe i 150 milioni di euro utili per appianare i debiti.

Le frequenze di Tiscali

Le frequenze 3,4-3,6 furono assegnate ad Aria, così come a Linkem, Go Internet e Mandarim nel 2008, per indicazioni comunitarie agli operatori di telefonia wireless.

Inizialmente il regolamento prevedeva che la licenza per tali frequenze sarebbe stata utilizzabile fino al 2023, ma successivamente tale scadenza è stata prorogata al 2029. Proprio per questo queste frequenze sono appetibili sul mercato.