Habevuto sangue umano per due anni, fino a diventarne letteralmente dipendente. Lastoria, riportata dallo psichiatra dell'Università di Istanbul Vedat Sar sullarivista Psychoterapy and Psychosomatics, si riferisce a un ragazzo ventitreennearrivato in clinica dopo una dipendenza da sangue umano.
Lastoria – Cinematografia e realtà si mescolano in questo caso, dando vita a unastaffetta surreale quanto macabra. Il paziente, riferisce Sar, aveva iniziato amanifestare i disturbi con episodi di autolesionismo nel corso dei quali avevacominciato a bere il proprio sangue.
Successivamente, il ragazzo comincia adesiderare il sangue altrui e mette in atto una serie di comportamenticriminali che sfociano in denunzie e incriminazioni. Durante le crisi, ilpaziente riferisce di provare un desiderio impellente e incontrollabile di beresangue, tanto da non sentirsi padrone delle sue azioni.
La diagnosi – L'equipedi Sar comincia una fase di profondo studio del soggetto, lo sottopone adiversi ricoveri coatti per cercare di comprendere i motivi che possono spiegareil vampirismo. Quello che i medici scoprono è un passato costellato da luttipersonali e violenze vissute in prima persona, che hanno portato il ragazzo adaccusare un pesante disturbo post- traumatico da stress.
Inoltre il paziente,che soffre di profondi vuoti di memoria durante gli episodi, mostra unadissociazione dalla realtà che lo avrebbe portato a un comportamento tanto violentoe inspiegabile.
L'epilogo – Dopo il trattamento, gli episodi di vampirismo sembranoscomparsi anche se permane il disturbo dissociativo della personalità che portail ragazzo a interagire con un immaginario bambino di sei anni. Il caso,macabro, ha fatto scalpore negli ambienti psichiatrici e non mancherà disuscitare animati dibattiti fra gli esperti.