Siconclude nella sala riunioni della sede di Esselunga, a Limito di Pioltello, l'eradi Bernardo Caprotti. Il patron di una delle più importanti catene delladistribuzione italiana ha infatti deciso, dopo una lunga assenza dall'azienda perun infortunio, di rimettere tutte le deleghe a partire dal 23 dicembre.

Caprotti,88 anni, lascia così il comando della sua "creatura" dopo 62 anni di lavorocontinuativo. Anni durante i quali sono state scritte alcune delle pagine piùentusiasmanti dell'imprenditoria italiana. Erano 15 i supermercati che facevanocapo alla Supermarkets (ora Esselunga) nel 1965, anno in cui prese leredini della catena.

Oggi il gruppo ne conta 144, con un fatturato che sfiora i7 miliardi e circa 20mila dipendenti all'attivo.

Ilpersonaggio – nato a Milano nel 1925, Bernardo Caprotti proviene da unafamiglia di imprenditori tessili. Dopo gli studi in legge, trascorre un annonegli Stati Uniti per conoscere meglio l'industria del cotone e della meccanicatessile. Nel 1952 torna in Italia a lavorare per le aziende di famiglia, e siritrova ben presto a gestirne le sorti.

Allafine degli anni '50 la svolta quando, con Nelson Rockefeller partecipa allafondazione della prima società di supermercati in Italia. Comincerà a dedicarsia tempo pieno al business della distribuzione solo qualche anno più tardi(1965) quando la società cambierà denominazione da Supermarkets all'attualeEsselunga.

Da qui in poi, è la storia di un'esperienza imprenditoriale che hapochi paragoni in ambito nazionale.

Personaggiocontroverso, Bernardo Caprotti ha fatto negli ultimi anni parlare di se con illibro "Falce e Carrello", i cui ricavi sono andati in beneficenza. Nellapubblicazione, l'imprenditore ripercorre la storia della grande distribuzioneitaliana e descrive le dinamiche concorrenziali del mercato.

Il libro crea un vespaio di polemiche.

Recentemente,inoltre, Caprotti è stato ancora una volta sotto i riflettori della cronaca acausa del contenzioso per il controllo dell'azienda che lo ha contrapposto aifigli Violetta e Giuseppe. Allo stesso tempo, l'imprenditore è noto anche peril sostegno a diversi enti filantropici verso i quali ha elargito generosedonazioni.

Il23 dicembre prossimo, dunque, si scrive un'altra pagina della storiaimprenditoriale del nostro Paese. Anche se il lucidissimo Bernardo Caprotti,che rimane comunque presidente della Holding di famiglia, non potrà mai essere definitoun normale pensionato.