Si infittisce sempre di più il mistero che aleggia sulla strana creatura ritrovata in una città abbandonata del Cile. Ata, questo è il nome che è stato dato al misterioso corpo, ha una storia davvero sorprendente. A partire dal suo ritrovamento in mezzo ai rifiuti di una chiesa abbandonata.

Il fagotto, secondo le testimonianze dello scopritore, era avvolto in un panno e stretto da un fiocco di colore viola. Si chiama Oscar Munoz l'uomo che nel 2003 fece la straordinaria scoperta. Al tempo, Munoz girava in cerca di metalli, scarti e bottoni da rivendere come ferrovecchio.

Un giorno, mentre perlustrava dei rifiuti di una vecchia chiesa, si trovò di fronte lo strano fagotto contenente la misteriosa creatura.

Da allora la piccola mummia, lunga poco più di 12 centimetri, è passata di proprietario in proprietario fino ad entrare in possesso di Ramon Navia-Osorio Villar, presidente del gruppo ufologico Istituto di Investigazione e Studi di Esobiologia di Barcellona. E' lo stesso Villar a cercare di spiegare la storia di Ata, il cui nome deriva dal deserto di Atacama, una creatura a metà tra un alieno e una mutazione genetica.

Secondo le ricostruzioni del ritrovamento, lo scopritore della piccola mummia si trovò di fronte ad un piccolo corpo scheletrico con testa allungata e deformata, piccoli arti e una cassa toracica con nove costole.

Il cattivo odore che emanava non era dovuto ad uno stato di putrefazione ma bensì al fatto di essere rimasta a contatto con la spazzatura.

E' così che la piccola mummia venne soprannominata come l'extraterrestre di La Noria, in riferimento alla località dove venne rinvenuta, a circa 56 chilometri da Iquique. Dal momento del ritrovamento la creatura è stata sottoposta ad esami per cercare di stabilirne la provenienza, non senza qualche difficoltà a reperire medici disposti a firmare un'eventuale conferma aliena.

Quel che infittisce maggiormente il mistero di Ata è che alcuni medici, tra cui luminari dell'Università Complutense di Madrid ed altri Atenei riconosciuti, giustificarono il rifiuto ammettendo di trovarsi di fronte ad un avvenimento assolutamente inspiegabile dalla scienza.

Dagli studi effettuati in seguito dall'Accademia reale delle Scienze di Barcellona, sono emersi alla luce solo due dettagli.

Il primo documento esclude che si tratti di un falso, senza però dare indicazioni precise sulla sua origine. Il secondo documento, invece, mette in luce la possibilità che si tratti di un feto: "Le proporzioni delle strutture anatomiche, il livello di sviluppo di ogni singolo osso e la sua macroscopica configurazione ci permette di identificarlo senza alcuna ombra di dubbio come un normale feto mummificato".

La collaborazione di Villar con un ricercatore americano di nome Steven Greer ha portato successivamente ad altri esami sulla piccola creatura, diventati parte di 'Sirius', un documentario che racconta la storia di Ata. Secondo il biologo molecolare Garry Nolan la creatura è umana, sarebbe vissuta qualche anno prima della morte, ma allo stesso tempo afferma che il suo DNA sarebbe di "sconosciuta classificazione".