Quella dei pannolini lavabili, al giorno d'oggi, sembra una scelta coraggiosa per non dire temeraria, magari riservata a poche persone "integraliste", votate al sacrificio. Non è cosi. Sono infatti sempre di più le mamme che decidono di mettere al primo posto la Salute dei loro bimbi, senza che questo implichi un dispendio di tempo esagerato.

Innanzitutto occorre tener presente che un bimbo, fino al terzo anno di vita, consuma più o meno 4000-5000 pannolini, con una spesa media, se si parla degli usa e getta, di circa 2500 euro. Il volume di pannolini usati immessi nell'Ambiente equivale a una tonnellata di rifiuti che impiega, per degradarsi, dai 100 ai 500 anni, liberando diossina nel caso gli stessi vengano bruciati; senza contare il fatto che la loro produzione richiede l'abbattimento di circa 20 alberi.

Il costo dell'acquisto dei pannolini lavabili, invece, può andare dai 200 ai 500 euro, a seconda della tipologia scelta. 

Per quanto riguarda la salute dei bimbi, non si può dimenticare che i tradizionali pannolini usa e getta sono realizzati con sostanze chimiche che, nella migliore delle ipotesi, vengono rilasciate sulla delicata epidermide del piccolo mediante il contatto costante per anni; nella peggiore delle ipotesi possono causare allergie e irritazioni importanti.

Per quanto riguarda il lavaggio, si tratta di un'operazione molto meno spaventosa di quanto si possa credere. Innanzitutto è bene possedere un kit composto da almeno 20-25 pannolini, per avere un'autonomia di almeno 4 giorni.

Una lavatrice apposita per i pannolini ogni 3-4 giorni non è certamente un'azione impraticabile, persino per le mamme più indaffarate. Tra una lavatrice e l'altra sarà bene aver cura di sciacquare con acqua i pannolini sporchi e deporli in un secchio con un pò d'acqua e bicarbonato di sodio, al fine di evitare i cattivi odori.

Infine si procederà al normale lavaggio in lavatrice a 40-50° col normale detersivo e l'aggiunta di percarbonato di sodio, dall'azione sbiancante e igienizzante. Non dovrà, invece, essere utilizzato l'ammorbidente.

Ecco, infine, le principali tipologie di pannolini lavabili:

  • Ciripà: è un pezzo di stoffa di maglina che si piega su se stesso e si lega in vita mediante dei lunghi cordini; richiede l'aggiunta di un inserto assorbente (di cotone, bamboo o microfibra) e di una mutandina di lana oppure impermeabile. Rappresentano la scelta più ecologica e anche la più economica.
  • Prefold: si tratta di un panno rettangolare di cotone composto da vari strati cuciti insieme, 8 strati al centro e 4 ai lati. Può essere chiuso ai lati con un apposito gancio (snappy) e coperto con una mutandina impermeabile, oppure ripiegato in 3 e utilizzato come inserto (per esempio nei ciripà).
  • Fitted: è un pannolino sagomato simile agli usa e getta, di cotone, bamboo o pile, già imbottito ma vi si può aggiungere un inserto. Si chiude col velcro e può essere taglia unica oppure a taglie. Non essendo impermeabile, richiede l'utilizzo di una mutandina.
  • Pocket: è il pannolino più simile agli usa e getta. E' formato da 2 pezzi che si uniscono a formare un pezzo unico: una mutanda impermeabile con fodera in cotone, bamboo o pile, con una tasca interna all'interno della quale si inserisce un inserto. Si chiude mediante velcro oppure una serie di bottoncini. Si tratta della soluzione più dispendiosa ma anche della più pratica.