I giovani di oggi, si sa, vivono all'interno di una società basata sui social network e sulla condivisione di qualsiasi tipo di contenuti (video, foto, informazioni). Essi vedono in questi strumenti una sorta di forma di affermazione sociale, attraverso la quale poter essere percepiti come "più fighi" dai coetanei e quindi, alla lunga, guadagnarne ammirazione e rispetto. Tuttavia sembra che si stia superando il limite.

Come mostrato settimana scorsa da Le Iene nel servizio di Enrico Lucci è nata in Sicilia una nuova moda: quella del Prediciottesimo.

Si tratta sostanzialmente di filmati che hanno come protagonista il ragazzo o la ragazza, rigorosamente ancora minorenne, che sarà poi fatto vedere agli amici durante la festa dei 18 anni o tramite la condivisione su social network. Ciò che rende particolare questo nuovo fenomeno è la tipologia di video che viene girata. I giovani interpretano il ruolo di figli di boss mafiosi, le ragazze vengono truccate come star hollywoodiane per apparire per un giorno come principesse. 

Il prediciottesimo è già diventato una moda, tanto che, i giovani si sentono quasi obbligati a doverlo girare, per emulare chi prima di loro l'ha compiuto. L'aspetto più triste della vicenda è dato dal coinvolgimento dei genitori, i quali, non solo, si rendono disponibili a spendere cifre folli (nel video si parla di cifre superiori anche talvolta ai 2000 euro) ma spingono loro stessi i figli alla gogna mediatica che essi molto spesso ottengono sui diversi social network, dove alcuni di essi hanno ottenuto più di mezzo milione di visualizzazioni.

Tutto ciò espone i giovani al giudizio, non sempre bonario, della rete. Essi possono talvolta diventare dei veri e propri oggetti di scherno da parte dei propri coetanei. Ci si aspetterebbe dunque un comportamento diverso da parte dei genitori i quali, più che pensare di avere figli con doti tali da poter diventare gli attori/attrici di domani, tutelino i propri amati, consentendogli di crescere in tranquillità.