Una carcassa di cane sul ciglio della strada: non solo non viene rimossa, ma, addirittura, viene verniciata nell'ambito dei lavori di rifacimento delle strisce. L'incredibile vicenda è successa a Reggio Calabria dove sulla tangenziale in direzione nord i resti di un povero animale investito da un'auto facevano mostra di sé da tanto tempo. 

Come se niente fosse gli operai che hanno rifatto le strisce hanno dipinto la carcassa sporcando il catarifrangente; inoltre, andando avanti il processo di decomposizione anche la linea bianca sparirà. Questa è la puntuale denuncia di "Dacci una zampa onlus", una associazione di volontari che si occupa di prestare soccorso a cani randagi, la quale denuncia che nel caso di animali uccisi da auto in transito, nessuno interviene per rimuoverle; lasciate all'aperto in decomposizione queste carcasse rappresentano "una grave minaccia alla salute pubblica".

"E' impossibile" - si legge in un comunicato dell'associazione -"che chi controlla il territorio non si accorga di queste carcasse di animali in putrefazione". Una vera e proprio emergenza se si pone mente al fatto che decine sono le carcasse di cani e gatti in decomposizione lungo il tratto della SS106 tra Reggio Calabria e Melito di Porto Salvo.

E' davvero sconcertante constatare la leggerezza con la quale gli organi preposti al controllo del territorio e salvaguardia della salute pubblica fanno il loro compito. E' davvero un caso se, fino a questo momento, non è scoppiata un'epidemia, ma è degno di una nazione civile sperare nella buona stella per evitare l'insorgere di malattie infettive? 

Non sarebbe più semplice monitorare il territorio e rimuovere in tempo carcasse di poveri animali vittime di incidenti stradali?

Eppure qualcuno pagato per fare questo esisterà nella pianta organica di ciascun ente locale e allora? E' giusto sprecare soldi in stipendi per un servizio non erogato. Se poi non si prevedono figure preposte a questo scopo sarebbe il caso che si provveda a coprire il buco nel più breve tempo possibile, dato salvaguardare la salute pubblica è il primo dovere dello Stato.