Sono molteplici gli articoli che parlano, sia sulla carta stampata che sul Web, di business fashion facendo riferimento a codici di abbigliamento validi per alcuni settori di lavoro specifici tra i quali ricordiamo in maniera non esaustiva le banche, gli studi legali, le assicurazioni, le aziende di medio-grandi dimensioni e gli studi di consulenza. Effettivamente per tali settori esistono un insieme di regole che determinano cosa bisogna indossare e possiamo affermare con buona se non ottima dose di sicurezza che a tale codice non è possibile derogare a meno che non si voglia apparire decisamente "fuori luogo".
Negli altri ambiti lavorativi nei quali si trovano ad operare per esempio gli insegnanti, i tecnici del suono, i giornalisti, gli informatici, e i professional in generale sebbene nessuno possa vietare di indossare giacca e cravatta, c'è una maggiore libertà essendo possibile vestire con capi casual.
Sarà capitato a ciascuno di noi di passare dai quartieri finanziari di qualche metropoli e di osservare attentamente gli uomini di affari mentre fanno colazione o pranzano? Questi risultano immediatamente riconoscibili proprio dal loro abbigliamento: abito grigio o blu scuro, camicia bianca, cravatta e scarpe rigorosamente nere. Sembra banale, ma in realtà non lo è: si tratta di un vero e proprio codice riconoscibile a livello mondiale, che determina oltre che l'appartenenza del soggetto interessato ad una delle categorie professionali di cui sopra, anche il livello gerarchico all'interno della sua organizzazione.
Per qualcosa di simile possiamo pensare al mondo militare, all'interno del quale la divisa, i nastrini e le decorazioni rappresentano i cosiddetti gradi gerarchici che a loro volta identificano il potere di chi li indossa. L'abbigliamento che si porta mentre si lavora definisce in modo particolare non solo la posizione che si occupa attualmente, ma anche quella alla quale si aspira, informazioni desumibili dai dettagli: dal taglio dell'abito e dai tessuti utilizzati per confezionarlo, dalla camicia, dalla cravatta, dalle scarpe e perché no dalle calze.