Il nome hummus deriva dall'arabo e significa 'ceci', il suo ingrediente base. Diffuso da tempi immemori in tutto il Medio Oriente, ma conosciuto anche nell'antica Grecia e in Turchia, è oggi uno dei piatti simbolo della cucina israeliana e si mangia, oltre che nel mondo levantino, anche in paesi del Maghreb come il Marocco e in Egitto. Perfetto che chi segua una dieta vegetariana o vegana in quanto privo di proteine animali, ha una preparazione semplice ed è ottimo tanto come antipasto quanto come contorno. A rigore si dovrebbe mangiare con il pane azzimo (quel pane preparato con farina di cereali e acqua che non subisce il processo di fermentazione), oppure spalmato nella pita (il tradizionale pane di forma rotonda e di farina di grano, lievitato, che si consuma in Grecia e nel Medio Oriente) o nella lafa (la focaccina che accoglie i felafel), ma è buonissimo anche su un più familiare crostino.
Elemento fondamentale per preparare questo piatto e forse l'unico di difficile reperibilità è la tahina, una sorta di paté ricavato dai semi tostati di sesamo bianco. In genere si trova nei negozio di prodotti biologici.
Ingredienti:
250 grammi di ceci lessati e privati della pellicina esterna
2 spicchi d'aglio
2 cucchiai di tahina
1 limone
1 mazzetto di prezzemolo
1 cucchiaino di peperoncino in polvere (o tritato al coltello sottilissimo) o paprika
Olio d'oliva
Sale
Preparazione:
Mettere nel frullatore i ceci lessati e privati della pellicina esterna, frullare e, quando il composto è già abbastanza denso, ma non ancora del tutto omogeneo, aggiungere i due cucchiai di tahina, il succo del limone, gli spicchi d'aglio pestati e, se necessario, un po' d'acqua calda (ancora meglio sarebbe aggiungere l'acqua di cottura dei ceci), frullare ancora a bassa velocità fino a ottenere un composto il più possibile omogeneo.
La consistenza dell'hummus dev'essere densa. Chi vuole, nella preparazione più aggiungere anche un po' di cumino.
L'hummus va servito a temperatura ambiente e decorato con prezzemolo e una spolverata di peperoncino o paprika. Non dimenticare di concludere con un filo abbondante d'olio d'oliva in superficie.