Moda e startup. Un connubio possibile? Secondo Mattia, Emiliano e Lorenzo, tre ventenni di Livorno, sì. E a chi dice loro il contrario rispondono: “Prendila con filosofia”. Cinque mesi fa hanno messo qualche soldo da parte, aiutati dalle proprie famiglie, aiutati dai loro risparmi, si sono messi insieme e hanno fondato il loro Brand di Moda. Mel Factory. E Take It With Philosophy è proprio il nome, un po’ scherzoso, un po’ arrogante, della loro prima linea di abbigliamento.
“Quasi per gioco abbiamo deciso di fondare questo brand, per creare prodotti di stile fuori dal mainstream”.
Tanta voglia di mettersi in gioco e di rischiare, insomma. E così sono arrivati a presentare davanti a tutta Livorno, al Modigliani Forum il 31 ottobre 2014, questa loro avventura. Tante idee per promuoversi, tante iniziative per guadagnarsi una fetta di mercato, per fare in modo di posizionarsi e di creare qualcosa di nuovo.
Dalle loro idee è nata una linea di T-shirt raffiguranti figure del mondo della cultura e della storia, rivisitate in chiave scherzosa e tragicomica. Shakespeare che si chiede Selfie or not Selfie, Jane Austen e il suo famoso libro Prada and Prejudice. Un modo per rivisitare il mondo della cultura in una chiave nuova, un modo per differenziarsi dal mercato attuale e fare business.
Non solo T-shirt ma anche gioielli di alta oreficeria. "Tutti materiali di prima qualità" ci tengono a precisare. Anche a costo di rimetterci del proprio in una fase iniziale.
Perché Mel Factory non solo vuole fare business in Italia, ma vuole farlo pure con il “made in Italy”. Detta così sembra una storia da anni ’90, una di quelle che ormai si vedono solo nei film della Rai.
Ma Mel Factory ha capito, forse più di molti altri, su cosa serve veramente puntare per uscire da un periodo di crisi come quello attuale. Un periodo di crisi che colpisce prima di tutto la moda, soprattutto quella italiana, e la sua creatività. Perché forse è vero: l’Italia non è un Paese per startup. O per lo meno non lo è per il momento.
Però l’Italia è il Paese della moda e della cultura. E solo reinterpretando quelle che sono le nostre radici e i nostri punti di forza possiamo pensare di creare qualcosa di nuovo. E, perché no, fare anche del business.