A solo un giorno dall'uscita ufficiale di Pokemon Go, il gioco presenta già dei problemi. Da stamattina infatti, risulta impossibile accedere al proprio account e di conseguenza, al gioco.Il motivo?I troppi iscritti che viaggiano sui server, da chi ha creato un account il giorno stesso dell'uscita ufficiale a chi lo aveva scaricato precedentemente in versione demo: nessuno oggi puògiocare perché Pokemon Go non parte. Il sito ufficiale si scusa per l'inconveniente e promette che permetterà di creare nuovi account ogni ora. Il problema quindi è solo temporaneo e l'unica soluzione è riprovare a effettuare l'accesso ogni sessanta minuti oppure attendere che The Pokemon Company e Nintendo risolvano tempestivamente il problema.

Niente paura, quindi, il mal funzionamento non è del vostro smartphone ma dei server.Probabilmente nessuno aveva previsto un successo così grande per questo gioco che dalla data di uscita in Italia, a quanto pare, ha superato il "porno", da sempre al primo posto tra le ricerche Google.

Pokemon Go: problemi di gioco

L'app di Pokemon Go nei suoi soli duegiorni di vita in Italia, ha già mostrato i primi problemi. Per cominciare, come già detto, ci sono i problemi di accesso dovuti ai troppi giocatori che provano ad accedere ai server. Il secondo è il consumo eccessivo della batteria, questo perché l'applicazione utilizza il geolocalizzatore e la fotocamera insieme, necessari per usufruire della realtà aumentata, vera novità del gioco.

Molti utenti hanno anche lamentato problemi di privacy: l'applicazione del colosso giapponese si collega direttamente all'account Google dell'utente, ottenendo tutte le informazioni che lo riguardano. Come se non bastasse, oltre che alla privacy l'utente in alcuni casi rischia addirittura la propria incolumità. Inalcune parti del mondo, specialmente in America, alcune bande criminali si sono appostate in quei luoghi dove sapevano ci fossero dei pokemon: a quel punto hanno dovuto solamente attendere l'arrivo dei malcapitati utenti in cerca di avventure e di pokemon per poi derubarli.