In tutta la Sardegna e in particolare in Barbagia, la terra aspetta i suoni propiziatori. Campanacci e passi cadenzati che annunciano l’inizio del Carnevale. Le maschere barbaricine fanno la prima uscita annuale in occasione della festa di S.Antonio Abate. Durante questa festa in molti centri vengono preparati dei grandi falò attorno ai quali si riuniscono famiglie e vicinati. Tradizioni che affondano le radici in tempi lontani, in riti legati alla terra e al buon auspicio. Credenze popolari che ancora oggi sopravvivono e ogni anno arrivano puntuali a scacciare i mali e favorire annate agrarie abbondanti.
In questi paesi, specie a Mamoiada, vengono realizzati per l'occasione alcuni dolci tipici, come il Popassino nero, caschettas, coccone 'in mele, popassino bianco. Si tratta di ricette uniche che vengono preparate solo in questa occasione in tutte le famiglie mamoiadine, che poi li offriranno nei loro vicinati al passaggio delle maschere insieme a un buon bicchiere di vino cannonau che proprio in questa occasione viene assaggiato per la prima volta dopo la vendemmia.
La festa rappresenta un momento conviviale molto importante per le comunità barbaricine. Attorno al fuoco per due o tre giorni si riuniscono le famiglie e i vicinati. Si pensi che solo a Mamoiada ogni anno vengono preparati circa 30/40 falò.
Sant'Antonio è un'occasione per stare insieme, ricordare momenti passati, passare alcune ore in allegria dimenticando malumori e preoccupazioni.
Il momento è arrivato, tutto si sta per compiere. Ardono le grosse radici nel fuoco sacro e che la danza inizi. Balla chi como venit Carrasecare, a ballare a sartiare a finire sas iscarpas.
Ecco la Sardegna più arcaica, quella dei Mamuthones e Issohadores, dei Boes e Merdules, Thurpos Eritajos.
Il programma prevede a Ottana la prima uscita dei Boes e Merdules il giorno 16 gennaio alle ore 17.00, mentre a Mamoiada l'accensione dei fuochi è prevista il 16, la sfilata dei Mamuthones e Issohadores il 17 gennaio a partire dalle ore 15.00.