L'idea di dormire insieme al nostro partner una volta sposati, o da conviventi, è alquanto diffusa e condivisa da generazioni: questo perché il letto matrimoniale, definito "nuziale", è come un talamo, ovvero un altare sacro. Ma siamo proprio convinti che sia salutare dormire per tutta la vita insieme alla persona amata?

Dormire in letti separati fa bene

Secondo Neil Stanley della Norfolk University, dal 2020 dormiremo separati: ciò farà molto bene alla nostra salute. Questo non vuol dire che avremo meno rapporti sessuali, anzi, si avrebbe un corpo più riposato e propenso.

Infatti, per rilassarsi completamente, molte volte non basta guardare la tv in totale relax in salotto per poi andare a dormire col compagno: sembrerebbe essere più utile dormire separati, per far si che il nostro corpo si riprenda completamente dopo una lunga giornata lavorativa.

Già nel 1927 in America era stata mandata in onda la commedia che fece tanto scalpore in quegli anni, "The don't and be careful" che sposava l'idea che andare a dormire separati facesse bene sia al marito che alla moglie. Ora, 90 anni dopo, pare che gli americani amino ancora quella clip di Hollywood tanto da realizzare stanze da letto divise per lui e lei.

Almeno una notte in solitudine

La National Sleep Foundation ha dichiarato che ben il 23% degli americani sposati o conviventi preferisce dormire separati in quanto il sonno sarebbe un momento davvero troppo importante della giornata.

La pensano così anche moltissime coppie giovani che credono che un buon sonno possa influenzare positivamente poi tutta la giornata. Purtroppo molti giovani di oggi non possono permettersi di dormire in stanze separate, a causa delle metrature ristrette delle nuove case: per questo motivo scelgono di progettare la loro camera matrimoniale già con letti separati.

Il 45% dei partner prende questa decisione per non sentire durante la notte il proprio compagno russare; il 26% preferisce l'idea di un divano letto per spostarcisi nell'eventualità di influenze; il 16% per via di orari lavorativi opposti all'altro; il 6% rimane invece dell'idea di dormire insieme.