Un segreto rimasto celato per oltre un secolo potrebbe essere svelato, raggirato con una curiosa tecnica. Stiamo parlando della ricetta della Coca-Cola, la bibita più diffusa al mondo, il cui contenuto rimane, in alcuni dettagli specifici, un mistero, alla base del successo della multinazionale. A San Francisco, il laboratorio della Ava Winery ha studiato il metodo di Reverse Engineering, che consiste nello scomporre gli elementi base di un prodotto finito per ricrearne ogni componente da zero. Secondo il co-fondatore Alec Lee, laureato alla Harvard Business School, la squadra di bioingegneria al lavoro per il suo team sarebbe in grado di riprodurre persino i migliori vini in circolazione, comprese le annate prestigiose, seguendo esattamente lo stesso procedimento.
La ricetta sarebbe facile da riprodurre, ma varrebbe la pena?
"Potremmo ricreare la formula della Coca-cola, ma non varrebbe veramente la pena farlo. Si tratta di un prodotto talmente diffuso che non ci recherebbe profitti. La Pepsi, storica rivale, avrebbe potuto fare lo stesso tempo fa. Ma ha seguito una sua ricetta per essere differente". Gli obbiettivi della Ava Winery non sono quelli di immettere nel mercato una copia di un marchio già così famoso, perché fondamentalmente nessuno comprerebbe una Coca-Cola non originale per qualche centesimo in meno.
La clonazione mira anche i vini prestigiosi
La sperimentazione del laboratorio sta invece andando molto più a fondo sulla clonazione del vino: attualmente il lavoro si è concentrato nell'accurata replica di un Pinot Noir, un Dom Perignon e un Moscato d'Asti, lavorando sulla concentrazione delle molecole da ricreare, insieme alle altre diverse componenti che formano l'essenza di un reale calice di Vino.
"Potremmo crearlo senza alcun grappolo d'uva, senza fermentazione. Ma è un processo lungo e laborioso, ci saranno da capire molte cose". Il team potrebbe facilmente clonare uno Chardonnay e mettere sul mercato una copia fatta e finita con il proprio marchio sopra, ma momentaneamente dovranno attendere licenze e permessi che garantiscano la vendita certificata. Il futuro è la creazione sintetica di cibo e bevande attraverso la Chimica, sostengono alla Ava Winery, e il primo passo è stato già fatto.