Dal 5 al 7 maggio sarà possibile visitare nel quartiere Eur della Capitale, la XVIII edizione dell'International Tattoo Expo Roma, dove quattrocento tatuatori provenienti da ogni parte del mondo si riuniranno per parteciparvi, insieme ad artisti del calibro dell'inglese Paul Talbot, col suo stile punk collage, il russo Tomasz Tofi Torfinski, amato per il suo surrealismo, Marco Manzo, artista dell'arte contemporanea, presente con le sue opere in alcuni musei più importanti del mondo, il coreano Zoseon specializzato sul bianco e nero.

Tra le novità più attese di quest'anno, ci sarà sicuramente una delle mode più stravaganti e rivoluzionarie dell'ultimo periodo, che sta spopolando in tutta Europa, diventando quasi una vera e propria mania fra i giovani: la “scarificazione” o “Scaring” che permette di avere un tatuaggio 3D.

Il nome di questa nuova tendenza deriva dalla parola “Scar”, cioè cicatrice e consiste nel praticare incisioni che marchiano la pelle, asportandone i lembi e creando cicatrici decorative. Ovviamente tale pratica è più pericolosa del classico tattoo, è dolorosissima e molto criticata dai “non addetti ai lavori”. Questa nuova forma di body art necessita di particolari strumenti, molto diversi dai normali aghi usati dai tatuatori, si ha bisogno di bisturi per incidere la pelle direttamente sul disegno realizzato o di un particolare strumento chirurgico elettrico, chiamato “elettrodermografo” che brucia la pelle, la cauterizza, mettendo in risalto lo strato di epidermide incisa. Le zone che vengono trattate vengono poi colorate per dare un effetto in rilievo, infatti lo “Scaring” viene anche chiamato “tatuaggio in rilievo”.

Tecniche per la scarificazione

Ci sono diverse tecniche:

  • il “cutting” o “incisione” da “cut” taglio, che è il metodo più conosciuto e antico, consiste nel praticare tagli più o meno profondi o più meno ripetuti, utilizzando strumenti affilati come il bisturi, il risultato sarà più evidente in base alla profondità del taglio e una volta guarito si presenta come una sottile cicatrice in rilievo;
  • il “branding” o “marchio a fuoco” consiste nell'ottenere cicatrici attraverso una serie di oggetti riscaldati, marchiando a fuoco con azoto o idrogeno liquido, lasciando un segno permanente sulla pelle;
  • l’ “ice kiss” o “marchio di ghiaccio” consiste nel raggiungere effetti molto simili a quelli del “branding” ottenuti grazie a delle cosiddette “bruciature da freddo” usando materiali ghiacciati;
  • ed infine la scarificazione vera e propria;

Oggi il tatuaggio in rilievo è visto come un capriccio o quasi un "vezzo" dai giovani, ma nasce per motivi diversi, infatti ha origini antiche, sono stati ritrovati dipinti risalenti a quasi 10.000 anni fa in cui sono stati ritratti uomini con scarificazioni corporee o descrizioni tecniche per effettuarle.

Tatuaggi di questo tipo sono stati utilizzati in passato presso le popolazioni indigene per fini religiosi e sciamanici, dove in cambio di purificazione venivano offerti lembi di pelle e sangue, considerati doni preziosi. In altre etnie africane invece, queste pratiche spesso coincidevano col rito iniziatico del passaggio dall’infanzia all’età adulta e ogni etnia aveva i propri simboli.

Queste tradizioni esistono ancora oggi, le cicatrici ottenute simboleggiano bellezza e benessere e vengono praticate sia su uomini che sulle donne.

Nella nostra società, per molti “marchiare” la propria pelle è una scelta di vita, si spera consapevole, l’importante è rivolgersi a persone estremamente competenti “artisti certificati” che abbiano a disposizione strumenti giusti, che lavorino in condizioni igienico-sanitarie a norma di legge per tutelare la propria salute.

Matthew Whelan, l’uomo più tatuato della Gran Bretagna, ha cambiato “legalmente” il suo nome in His Royal Majesty Body Art, King of Ink Land (Sua Maestà Reale della Body Art, Re della Terra dell’Inchiostro) e ha dichiarato in una recente intervista che sta effettuando la scarificazione per migliorare i tatuaggi tribali che ha sul suo volto per renderli tridimensionali, così da esprimere al meglio se stesso e la sua, se pur estrema, scelta di vita.

Che dire….DE GUSTIBUS NON DISPUTANDUM!