ucria, una storia tra alti e bassi. Ucria, dall'arabo Keria, villaggio, o dal greco Veria, è sempre stata culla di civiltà e sede di insediamenti umani fin dall’antichità. Due incendi, quello della biblioteca comunale nel 1945 e quello degli anni '70, in cui andarono in fumo i volumi secolari contenuti nell'ormai perduto convento francescano degli anni '70, ne hanno cancellato parte di memoria. Non hanno avuto destino migliore le due torri d'avvistamento saracene. Ma i ritrovamenti archeologici quali gli utensili vari provenienti da fabbriche di felci di età preistorica, ripostigli di monete romane, le tholos (le famose cupolette di pietre a secco), non ne hanno del tutto cancellato la gloriosa storia.

Passando per il Medioevo, quando Ucria assunse la tipica forma feudale, divenendo sede di dominazione normanna, sveva, angioina ed aragonese, periodi di cui si conservano numerose tracce a carattere religioso tra importanti chiese e ruderi di conventi, riuscì persino a diventare un Principato nel 1670. I secoli successivi videro Ucria prosperare grazie all'agricoltura ed in particolare ai vigneti ed alla seta che caratterizzavano, nell'800, il bellissimo paesaggio rurale, per poi passare alla produzione di nocciole e grano. Non di meno sono i personaggi importanti, come il frate francescano Padre Bernardino d'Ucria, che alla fine del '700 fondò l'Orto botanico più grande d'Italia, quello di Palermo, o il politico Nino Gullotti, nominato, nella sua trentennale carriera, per ben sei volte ministro.

Cosa resta, adesso, del vecchio paese di Ucria, caduto in declino, ma una volta Principato o sede di castelli e torri saracene, e della sua vocazione, oserei dire erudizione, agreste?

Ucria, tra sogno e leggenda

Non perdetevi il prossimo appuntamento con “Le Terre dei nebrodi” domenica 10 settembre 2017 alle ore 16.00, nel borgo montano di Ucria, a 750 metri sul livello del mare.

Partendo dal centro storico, ammirerete tantissimi particolari che, senza la giusta attenzione, diventa difficile notare: antichi balconi, lastre in pietra, resti di castello, simboli pagani e tanto altro.

Infine, non mancherà un fragrante tour culinario ed una totale immersione nei sapori unici e genuini della tradizione culinaria ucriese.

Infatti, l'esperienza si concluderà, grazie alla collaborazione dell’Associazione Micologica Naturalistica P. Bernardino (curatori, tra l'altro, della graditissima Sagra dei Funghi, che si svolge l'ultima domenica di ottobre e che richiama ogni anno numerosi turisti), con un momento di aggregazione finale con la degustazione di prodotti tipici in un punto panoramico del paese.

Per Info e Prenotazione visitare la pagina dell'evento "Ucria i suoi vicoli e le sue gobbe" su facebook.