Suonare in un gruppo musicale o in un collettivo artistico non è mai stato semplice. Con i musicisti bisogna sempre trovare un punto di incontro, soprattutto quando si "lavora" insieme. Nel nostro paese ci sono decine di migliaia di complessi musicali emergenti: solo pochi hanno la bravura e il talento per emergere. Oltre al talento, ci vuole fortuna e metodo per trasformarsi da semplici amatori a veri e propri professionisti della musica.

I componenti di una band sono rinomati per essere persone, a volte, poco aperte a idee o gusti sonori diversi diversi dal proprio background musicale e tendono a prendere sul personale i giudizi negativi sul loro modo di suonare o sulle loro idee compositive.

E' un ottimo inizio, quindi, trovare persone affini con cui avviare un progetto.

Uno dei problemi principali dei gruppi musicali è che nella maggior parte dei casi i componenti tendono ad adottare un sistema decisionale "democratico", anche se alla fine nei fatti le idee di qualcuno rimangono sempre ignorate. Spesso è difficile trovare idee comuni a tutte le persone con cui si suona.

Come la musica insegna le grandi band di successo hanno sempre avuto uno o, al massimo, due musicisti che guidavano il gruppo indirizzandone l'attività artistica e le scelte più importanti. Senza dubbio, una leadership solida e unidirezionale assicura in moltissime situazioni la stabilità necessaria affinché un progetto musicale fiorisca nel modo giusto.

L'eccessivo dialogo nel momento delle decisioni cruciali, sebbene stemperi possibili tensioni nascenti, a volte causa momenti di immobilismo. Il compito del leader è proprio quello di evitare situazioni di stallo artistico e decisionale. Accettare consigli dalle persone con cui si lavora è fondamentale per la crescita artistica di un progetto.

Nel momento in cui si scatenano vere e proprie polemiche, bisogna avere l'abilità di riprendere in mano la situazione con diplomazia, stemperando le tensioni.

Nei gruppi musicali, di solito, la leadership appartiene ai membri fondatori che mantengono il diritto di dire l'ultima parola. I cantanti possono mettere in discussione decisioni prese dal resto del collettivo, adducendo le motivazioni più varie.

Essere la parte vocale di un progetto dà sempre la facoltà di alterare gli equilibri. Alcuni vocalist, pur se non professionisti, pensano di essere migliori di quello che sono nei fatti e sono pretenziosi. Il rischio di scegliere una persona sbagliata è sempre dietro l'angolo. Sarebbe ideale, se avete formato un gruppo e non avete doti canore adeguate per essere un frontman, cercare qualcuno con una buona impostazione e voglia di mettersi in gioco.

Un'altra questione non secondaria riguarda la lettura delle partiture. Potrebbe capitare a volte di suonare con musicisti che eseguono le proprie parti ad orecchio, senza capacità di lettura delle partiture né delle elementari tablature. Se la persona non è musicalmente reattiva nell'esecuzione, questa situazione potrebbe diventare causa di enormi rallentamenti sia in fase compositiva, sia in quella di registrazione, sia nelle prove.

I componenti di una band

La sezione ritmica è fondamentale: il batterista, anche se con uno stile essenziale e poco tecnico deve essere preciso. Ci sono band che hanno trovato nel batterista uno dei punti di maggiore forza. Un eccellente batterista compensa la debolezza esecutiva del bassista. Quest'ultima figura deve essere puntuale nell'esecuzione, ma non per forza dotata di particolare tecnica. Se entrambe le figure sono tecnicamente valide il progetto avrà una solida ritmica. Potrebbe risultare fastidioso, quando il proprio batterista in un eccesso di virtuosismo si metta ad improvvisare assoli interminabili con barocchismi eccessivi fuori contesto. Il bassista deve dare equilibrio e completezza sonora e in definitiva non guasta mai una buona dose di tecnica e di agilità con lo strumento.

Il bassista, a differenza del batterista ha un ruolo "servente" all'interno della band, completa il suono e da solidità ritmica. Se avviate un progetto punk rock non vi servirà un bassista virtuoso, mentre se suonate funk o trash metal forse necessiterete di una figura con un tasso tecnico nettamente superiore.

I chitarristi solitamente sono molto duttili e mediamente quasi tutti con una buona conoscenza di base del proprio strumento. Essendo lo strumento primario della stragrande maggioranza delle band esistenti, questa figura non può permettersi debolezze esecutive evidenti.

Continuità: i progetti che artisticamente hanno questa qualità, avranno un prosieguo temporale e saranno duraturi. Quasi sempre nei fatti bisogna fare i conti con il lavoro o lo studio e si ha difficoltà a trovare il momento giusto per trovarsi a provare.

Provare almeno una volta a settimana è essenziale per la sopravvivenza di un gruppo. Una band costante sarà pronta con più facilità ad eventuali show. Un gruppo che prova bene e con costanza almeno settimanale dal vivo è molto più solido e preciso di uno discontinuo. Più si prova e più intervengono delle dinamiche automatiche tra i musicisti che aiutano a prevenire vuoti sonori e momenti di impreparazione durante i concerti. Riuscirsi a capire al minimo cenno o prevedere anticipatamente la mossa del collega evita strafalcioni sonori nei concerti. La cura dei dettagli è una conseguenza diretta della continuità. Nel momento in cui il vostro progetto prenderà quota non è una cattiva idea affittare un box o una cantina, o meglio ancora recuperare un spazio dove provare senza vincoli di tempo o di costi.

i musicisti devono arrivare alle prove puntuali e preparati sulle loro parti. A volte, si riesca di perdere dell'inutile tempo nella preparazione delle canzoni. In sala prove non si sprecano attimi fondamentali, ma è buona regola arrivare in piccolo anticipo, salvo caso di forza maggiore ed essere pronti. In studio si curano i dettagli e non si studiano sul momento le proprie parti.

Le cover e i social network

Cover: questo è uno dei punti dolenti di molte realtà emergenti. Un criterio base per selezionare le cover è la difficoltà. Bisogna individuare brani non troppo tecnici da preparare e di rapida esecuzione. Le canzoni da reinterpretare non devono essere eccessivamente scontate, ma ben apprezzate da chi ascolta.

Un buon compromesso sono brani famosi non suonati da altri musicisti della stessa zona. L'originalità nella scelta dei brani è un ottimo punto di forza.

Reinterpretare canzoni di artisti famosi non significa soltanto eseguire un brano in maniera scolastica, ma richiede lo studio di un vero e proprio arrangiamento. Bisogna riuscire a dare un'impronta personale ai brani che si andranno a reinterpretare per distinguersi ed emergere.

Ruoli ben definiti: I musicisti devono fare i musicisti e quindi suonare o scrivere le canzoni. Per i primi tempi di attività sarà necessario che ciascun membro cooperi ai fini promozionali sia sul web sia per trovare concerti. La mancanza di collaborazione di tutti i membri del gruppo per quanto riguarda gli aspetti "amministrativi" è un punto di debolezza non indifferente.

Se chi si occupa degli aspetti extra-musicali per qualsiasi motivo smette di occuparsi attivamente della gestione del gruppo, l'attività si troverà in seria difficoltà. Nel momento in cui il gruppo aumenterà in maniera considerevole la propria visibilità, sarà essenziale trovare una figura che prenda in mano la parte gestionale, promozionale e di booking. Cercare eventi o locali dove poter suonare toglie molto tempo ed energie mentali. Avere delle figure di supporto come ad esempio un manager o un ufficio stampa, sebbene potrebbe inizialmente rappresentare un costo, permettetterà sul lungo periodo uno sviluppo migliore del progetto.

Immagine e social network: questo è un altro aspetto da non tralasciare.

L'immagine si collega direttamente al genere di musica suonato e al proprio pubblico. Un minimo di elaborazione visiva è fondamentale per acquisire nuovo seguito. E' consigliabile studiare un look accattivante, alla moda e che non trascuri i dettagli. L'immagine è collegata in maniera diretta alle proprie sonorità e non deve creare situazioni paradossali. Sono da evitare stili trasandati o eccessivamente eccentrici. Dal vivo è molto importante sviluppare uno stile scenico omogeneo: dà l'impressione di professionalità e attenzione al dettaglio. Nello stesso tempo durante i concerti si deve colpire il pubblico.

La musica del XXI secolo non lascia spazio ai musicisti che non si curano dei dettagli.

I social network sono ormai essenziali per la promozione artistica e si basano sull'impatto visivo. Essere deboli sulle piattaforme social potrebbe essere un grave passo falso. Una pagina artista su Facebook, con un buona grafica è un ottimo biglietto da visita per acquisire nuovo seguito e per farsi conoscere dagli addetti ai lavori.