'La Reppublica' è – dopo il 'Corriere della Sera' – il quotidiano più letto d'Italia, sia per quanto riguarda l'edizione cartacea che per quella on line, i suoi lettori possono quindi essere considerati come un campione abbastanza significativo – per quanto parziale, ovviamente – del panorama culturale e sociale italiano.

Il successo e il record di Sfera Ebbasta

Nel pomeriggio di oggi sulla pagina facebook del giornale diretto da Mario Calabresi è comparso un articolo dedicato all'incredibile successo di Sfera Ebbsata, il (t)rapper milanese classe 1992 che nell'ultimo periodo – in modo particolare negli ultimi giorni, in seguito alla pubblicazione, avvenuta il 19 gennaio scorso, del suo ultimo album 'Rockstar' – ha frantumato il precedente record italiano (detenuto da un altro rapper, ovvero Salmo) di streaming su Spotify in 24 ore per un singolo brano.

La notizia è stata accolta in maniera tutt'altro che entusiasta da parte dei lettori del quotidiano. Il personaggio sfera ebbasta infatti, idolatrato da molti – soprattutto giovanissimi, ma talvolta anche dagli over 30 – non sembra piacere al pubblico delle testate giornalistiche più seguite in Italia.

Qualche giorno fa infatti, un post della pagina facebook del 'TGcom 24' aveva scatenato una vera e propria guerra di commenti on line tra i sostenitori dell'artista, per lo più giovanissimi, ed i suoi detrattori, nella maggior parte dei casi persone nate ben prima degli anni '80.

Un evento analogo si era verificato la settimana scorsa tra i commenti al post con il quale il noto periodico musicale 'Rolling Stone' aveva annunciato la scelta di voler dedicare la copertina dell'ultimo numero cartaceo proprio a Sfera Ebbasta.

Il problema non è Sfera, il problema è il rap

Insomma, ciò che sta succedendo nelle ultime ore sotto al post de 'la repubblica' non è nulla di particolarmente nuovo. L'unico parziale elemento di novità può essere individuato nel fatto che le critiche dei lettori de 'La Repubblica', più che al (t)rapper di Cinisello Balsamo, sembrano essere indirizzate al Rap come forma d'arte e genere musicale di rifermento per i giovani di tutto il mondo.

In tanti infatti, soprattutto in Italia – e in questo senso i commenti al post de 'la Repubblica' ne sono una lampante dimostrazione – si ostinano a non considerarlo come un vero e proprio genere musicale.

Le argomentazioni dei detrattori del rap sono lo stesse sin dagli albori della cultura hip hop: viene rimarcato il fatto che i rapper, nella maggior parte dei casi, non sanno né catare né suonare uno strumento musicale.