Tra una decina di giorni gli italiani vivranno il cambio dell'ora, con il ritorno all'ora legale. A seguire la data dell'entrata in vigore del cambio orario, da quello solare a quello legale, e le altre cose da sapere inerenti a quella che soltanto in apparenza è una piccola modifica alle lancette dell'orologio. In Italia, come nel resto d'Europa e in tutti i Paesi che adottano l'ora legale, il cambio avviene l'ultima domenica del mese di marzo, per poi tornare a utilizzare l'ora solare alla fine del mese di ottobre (anche in questo caso la modifica avviene nella notte tra sabato e domenica, l'ultima di ottobre).

Quando avverrà il cambio dell'ora?

La data del cambio dell'ora corrisponde a domenica 25 marzo 2018, alle ore 2 del mattino, quando gli italiani dovranno spostare le lancette in avanti di un'ora. Va da sé che, anziché attendere svegli fino alle 2 del mattino per spostare le lancette dell'orologio, è possibile modificare l'orario prima di andare a dormire, dunque nella tarda serata di sabato 24 marzo, oppure attendere il risveglio, cioè durante la mattina del 25 marzo, in concomitanza della prima gara di Formula 1. Questo significa che non è tassativo modificare l'orario - per forza di cose - alle 2 del mattino, è sufficiente ricordarselo per tempo. In ogni caso, chi a casa non ha né una sveglia né un orologio tradizionale non dovrà fare nulla.

Infatti, sia i cellulari sia i tablet sia i computer hanno la modifica dell'orario impostata in automatico. In poche parole, se ci si sveglia all'alba di domenica 25 marzo l'orario visualizzato sugli smartphone sarà corretto, così come quello del computer e/o del tablet.

Perché esiste il cambio dell'ora?

Grazie all'ora legale, i cittadini riescono a risparmiare qualcosa in termini di elettricità, dovendo accendere la luce in casa un'ora più tardi rispetto a quando è in vigore l'ora solare.

Il risparmio di energia elettrica ha conseguenze positive anche sull'ambiente, visto che un minore utilizzo di energia aiuta a diminuire il tasso di inquinamento. Il primo ad accorgersi che attraverso l'adattamento dell'orario ai cambiamenti della luce si sarebbe potuto risparmiare un importante quantitativo di energia fu lo statunitense Benjamin Franklin (l'inventore del parafulmine) nel Settecento.

In Italia, l'ora legale fu introdotta il secolo scorso, nel 1916. Nel corso degli anni, alcuni Paesi hanno deciso di mantenere unicamente l'ora solare, altri invece hanno soppresso quest'ultima scegliendo di mantenere durante tutti i dodici mesi dell'anno l'ora legale. Nel nostro Paese, ma non solo, l'ora legale non è salutata positivamente dalla popolazione, soprattutto nei primissimi giorni di adozione. Può capitare, infatti, di avere conseguenze spiacevoli dal punto di vista della salute: stress, aumento dei casi di attacchi di cuore, maggior numero di incidenti stradali e suicidi, riduzione della concentrazione. Dall'altra parte, però, ci sono anche gli effetti positivi. Oltre al già citato risparmio di energia elettrico, si può godere di un'ora di luce in più, con la possibilità dunque di uscire fino a tardi pomeriggio e continuare a godere della luce del sole.