Brulica di vita il parco del Po e della collina torinese, da Superga al Castello di Agliè. Per questo motivo l'Unesco l'ha proclamatoRiserva di Biosfera. Il riconoscimento viene da Lima, capitale del Perù,dove si è tenuto il congresso mondiale "Man and Biosphere". Per la prima volta è stata riconosciuta all'Italia la candidatura di un'area fortemente antropizzata. Circa 2mila metri quadri con più di un milione e mezzo di abitanti, dove il Po scorre per 120 chilometri, e tutt'intorno colline ricche di boschi con sempre più cinghiali e vigne. Sono ben 85 i borghi, i paesi e le città, dalCanavesealtorinese.
"La tutela - commenta Piero Ostellino, direttore del parco - è prima di tutto un progetto culturale che può attuarsi anche nelle aree periurbane e che si ottiene non tanto con il controllo e la vigilanza ambientale, ma soprattutto con la partecipazione e l'impegno pratico di pubblico e privato, comunità, associazioni ed imprese". Qui è ambientata"La casa in collina" dove si rifugia il professor Corrado, dietro cui si nascondeCesare Pavese. L'intellettuale rifiuta la violenza della guerra e trova nei boschi una cortina che lo isola dai bombardamenti e dallo sgomento. Per lo scrittore, pur non avendo la valenza mitica che hanno le colline delle Langhe, questi luoghi sono narrati in notturni durante i quali si gioca a carte, si ride e si beve, mentre in città c'è la guerra.
Le passeggiate pasquali
Sulle sponde del Po, a Torino, passeggiava Nietzsche, con gli occhi rivolti alla collina che vedeva giungere fino all'ingresso della città. Perché la natura sembra navigare sul fiume, dal paesaggio lacustre dell'attuale Parco del Meisino fino al Parco della Vallera con anatre, oche e cigni, e scoiattoli grigi che si arrampicano sugli alberi.
Per fortuna né il filosofo né lo scrittore hanno mai potuto descrivere gli orti dei rottamatori, le aree industriali dismesse e le discariche abusive. E nemmeno si sarebbero mai immaginati che un designer torinese, Luca De March, sarebbe arrivato ad esporre uno striscione alto 18 metri e lungo 50 suVilla della Regina, con la scritta "Turin".
Avrebbero invece entrambi applaudito alla riapertura, dopo 30 anni, dei Giardini Reali, lo spazio verde che fa parte dei Musei Reali.Visti gli obiettivi raggiunti,il sindaco Piero Fassinoha elogiato per la collaborazione tutte le istituzioni nazionali e locali, che hanno colto l'importanza dello sviluppo del patrimonio artistico e ambientale. Il costo per il giardino è stato di un milione e mezzo di euro, finanziato con fondi europei. "Un nuovo tassello per il pacchetto turistico piemontese a cui stiamo lavorando", ha aggiunto l'assessore alla cultura, Antonella Parigi.
Altri 100mila euro sono stati stanziati per il ripristino dei Giardini Reali alti, e così il verde storico a Pasquaè al centro del Gran Tour nel Piemonte: 40 itinerari messi a punto da Torino Città Capitale Europea.
Sono passeggiate, queste, che comprendono anche le risaie vercellesi e novaresi che hanno ispirato "La chimera" di Vassalli, morto dopo una lunga malattia.
Sono compresi anche i giardini dei castelli del Monferrato, dove si rifugiòPavese durante la guerra, le colline del vinoGavi, la serra morenica di Ivrea con le divertenti terre tremolanti, i giardini privati nel Saluzzese, antico Marchesato, i monti sacri del Lago Maggiore. E per chi vuole scoprire la Langa astigiana,a Pasquettac'è "sentiero verde", nel suggestivo Roero, fino a Canale, rinomato per la sua Barbera. Tutto ciò è diventato possibile grazie anche al sostegno di Iren, Gtt e ai finanziamenti della Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt.