Una 13enne sarebbe stata violentata da un insegnante di origine iraniana che le impartiva ripetizioni. L'andamento scolastico della studentessa non era brillante, quindi i genitori avevano deciso di farla seguire da un cinquantenne. Questo, però, oltre ad impartire ripetizioni alla piccola, ne abusava. Gli uomini della Squadra mobile hanno subito avviato le indagini nei confronti dell'insegnante. Questo, il prossimo 18 aprile, si dovrà presentare davanti al giudice per l'udienza preliminare. Secondo le prime informazioni, l'iraniano avrebbe violentato più volte la ragazzina.

I fatti risalgono al 2015.

Il docente apparteneva a una comunità dei Bahà'ì

Un'altra storia nauseante di abusi sui minorenni. I genitori di una 13enne avevano pensato di aver trovato un bravo insegnante per la figlia. Sbagliavano. Il docente apparteneva a una comunità dei Bahà'ì, ovvero una religione abramitica monoteistica nata in Persia che conta oltre 7 milioni di fedeli in tutto il mondo. Anche in Italia ci sono molti adepti, tra cui il padre e la madre della bimba abusata. Inizialmente, si era cercato di tenere nascosta la storia delle violenze per non screditare la comunità; poi, però, la famiglia si è trasferita in provincia di Biella e una psicologa ha invitato la piccola a denunciare gli abusi.

Così è stato e, immediatamente, i poliziotti hanno avviato le indagini sull'insegnante iraniano che tra qualche giorno dovrà presentarsi davanti al gup. Il docente ha dato ripetizioni a molti ragazzi finora. Gli investigatori hanno scoperto che la comunità torinese dei Bahà'ì era al corrente degli abusi commessi dall'insegnante e per questo aveva offerto denaro al padre e alla madre della ragazzina in cambio della loro omertà.

La denuncia, alla fine, è arrivata ed ora il cinquantenne dovrà vedersela con la giustizia.

Stuprata più volte, il silenzio per non screditare la comunità

Una studentessa aveva bisogno di qualche ripetizione, invece avrebbe trovato un orco. Il professore l'avrebbe stuprata diverse volte nella comunità torinese. Tutti, o quasi, sarebbero stati al correnti dei vergognosi fatti ma avrebbero taciuto per non disonorare la comunità.

La vicenda degli abusi, insomma, si sarebbe dovuta risolvere all'interno del gruppo, con la dazione di una cospicua somma di denaro ai genitori della vittima. Le indagini degli agenti proseguono anche per verificare se l'insegnante abbia sottoposto, in passato, ad abusi altri discenti. Intanto si attende la decisione del gup.