Tutto parte dalla Louisiana, piccolo stato nel sud degli Stati Uniti. Nota agli appassionati di musica, come il sottoscritto, per il Jazz di New Orleans (Armstrong su tutti) è portata all'estremo da una attenta ricerca degli ambienti più grigi, polverosi, misteriosi e solitari. Questo è il palcoscenico, perfetto, su cui si ritrovano a recitare due interpreti in stato di grazia.
Uno, Matthew McConaughey, fresco di premio Oscar come migliore attore con Dallas Buyers Club, chiamato a vestire i panni di Rust Cohle, agente tanto fascinoso e colto quanto nichilista e arrogante. Indifferente e cinico sfodera citazioni di alto livello (Ligotti per intenderci) che sono paletti conficcati in profondità nelle sicurezze di Martin Hart, messo in scena magistralmente da Woody Harrelson. Detective segnato da una vita di insoddisfazioni, abuso di alcool e una serie di relazioni extra coniugali, è costretto a vivere all'ombra del collega maggiormente dotato di carisma, fascino e brillantezza (un plauso va fatto alle espressioni facciali inanellate da Martin in risposta alle elucubrazioni filosofiche del collega).
La regia di Cary Fukunaga e una fotografia perfetta fanno da palcoscenico ideale non solo alla storia, forse la vera unica nota dolente, e ai già sopracitati personaggi, ma ad una colonna sonora ricercata e originale che è, da appassionato, un vero colpo da KO.
Non c'è solo la opening song dal titolo Far From Any Road, targata The Hansome Family, ma anche straordinari pezzi dei Grinderman (Nick Cave per interderci), dei Primus (del mai abbastanza ammirato Les Claypool) dei Melvin o degli storici Kinks. Una colonna sonora che ci ripromettiamo di approfondire in un altro articolo ad hoc.