Nel lontano 2011, la Netflix, servizio Internet di video on demand in streaming, si assicura i diritti di una nuova serie, soffiandola a colossi della tv via cavo come HBO. E fa 13! La serie in questione è, infatti, House of Cards, concepita e prodotta da Beau Willimon. La terza stagione sta per approdare sui nostri schermi, precisamente su Sky Atlantic, venerdì 27 febbraio 2015, in contemporanea con la messa in onda statunitense, e, per questo, in lingua originale sottotitolata.

C'è fermento e curiosità per capire cosa succederà fra le mura della Casa Bianca ora che Frank Underwood ha concluso il suo insediamento.

Lo abbiamo lasciato, infatti, con la devota moglie Claire, all'apice del successo. Per due stagioni il democratico politico corrotto è riuscito a sbarazzarsi dei suoi nemici agilmente, che sono caduti come foglie secche, prostrandosi ai suoi piedi - quelli vivi. Si è arrampicato sulla scala del potere grazie ad intrighi e sotterfugi, ma ha vinto: è il nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America.

La sensazione è che anche le nuove puntate saranno un successo. La storia è coinvolgente, la regia di David Fincher a dir poco sublime. Non a caso la serie, nelle prime due stagioni, ha fatto incetta di premi, aggiudicandosi Emmy Awards e Golden Globe come se piovesse. Nominata in più categorie, vince per essere la miglior serie drammatica, per la regia migliore, e vincono i due protagonisti come miglio attore e migliore attrice.

Ma quando si può contare sulle doti interpretative di Kevin Spacey e di Robin Wright, il trionfo è assicurato. L'attore, produttore, sceneggiatore e regista Kevin Spacey, infatti, ci ha già dato prova di essere degno della Hall of Fame di Hollywood grazie ai due Oscar vinti, e meritati, per i film "I Soliti Sospetti" (1996), nei panni di Roger "Verbal" Kint, e, nel 2000, per "American Beauty".

Altro plauso va a Robin Wright, ex moglie di Sean Penn, la Jenny di "Forrest Gump, bella, temeraria, convincente e veramente tosta.

Inizia il conto alla rovescia...ancora 23 giorni e poi tutti a Washington D. C.