La Corte Costituzionale, con una sentenza emessa giovedi 29 ottobre, ha ribadito ancora una volta la liceità della norma che abbassa i tetti pubblicitari per Sky e Mediaset Premium, e tutte le pay tv nazionali. Fu il decreto legislativo Romani che abbassò il tetto televisivo pubblicitario per le pay tv rispetto alle tv in chiaro, stabilendo una diminuzione progressiva che ha portato, dal 16% del 2010 al 12% dal 2012 agli anni successivi.

La sentenza è scaturita dalla presa di posizione di Sky che impugnò una sanzione da 10 mila euro che venne decisa dall'Ag Com, contro l'emittente di Murdoch, perchè Sky Sport 1 aveva ecceduto i limiti del 14% di spot, arrivando al 16,8% orario.

Dopo il ricorso, il Tar si era rivolto alla Corte di Giustizia Europea, che si era pronunciata in modo sfavorevole per l'emittente di Murdoch, successivamente il tribunale amministrativo aveva adito la Corte Costituzionale ritenendo che vi fossero fondate ragioni per ritenere il decreto legislativo incostituzionale.

Adesso la Corte si è espressa giudicando il ricorso manifestamente infondato per una parte e inammissibile per un'altra parte, e adesso toccherà al Tar decidere, e di certo non potrà sconfessare quanto già deciso dalla Consulta e dalla Corte di Giustizia Europea.

Braccio di ferro tra Sky e Mediaset anche davanti la Consulta

Il tentativo, andato a vuoto, dei legali di Sky è stato quello di cancellare una volta per tutte la normativa che limita il tetto pubblicitario, al fine di potere godere degli stessi limiti previsti per le televisioni in chiaro.

Una circostanza che trova conferme nel fatto che davanti la Corte Costituzionale si sono presentati i legali di Rti-Mediaset, a difesa del testo normativo attuale. Anche l'avvocatura dello Stato ha sostenuto le ragioni della normativa che impone i tetti pubblicitari per le pay-tv, in rappresentanza del governo.

Per il momento Sky dovrà prendere atto della decisione della Consulta, ma è certo che la battaglia con Mediaset Premium non si fermerà qui, perchè i legali potrebbero nuovamente tornare alla carica con altre iniziative.