Toccata e fuga per il gendarme più amato della TV, che al suo secondo approdo del lunedì sera su Rai1 si appresta già a salutare un pubblico, lo sappiamo, numerosissimo: ammontano a non meno di undici milioni gli spettatori di una settimana fa, platea destinata con ogni probabilità ad allargarsi questa sera. Grande attesa per l'introduzione nel cast dell'attrice e cabarettista siciliana Teresa Mannino, quivi nel ruolo drammatico di una quantomai combattiva giornalista.Dopo il congedo andranno in onda ancora una volta le repliche; due nuovi appuntamenti sono attesi per la prossima stagione televisiva.

La trama

Per i fan di Camilleri sarà ancora una volta un déjà-vu: l'episodioLa piramide di fango è difatti liberamente tratto dall'omonimo romanzo del 2014. Un caso di stretta attualità, per certi versi, fatto di omicidi, intrighi e burocrazia intrecciati in una fitta ragnatela., piove a dirotto. Un uomo in déshabillé, gravemente ferito, si dirige in tutta fretta verso un cantiere dove, allo stremo delle forze, trova rifugio in una grossa tubatura della condotta in costruzione.

Rinvenuto cadavere, le indagini hanno inizio con la pronta identificazione la conseguente inchiesta Commissario. Si tratta di Gerlando Nicotra, giovane contabile per la stessa impresa edile proprietaria di numerosi appalti in quella zona.

Già rea di numerose irregolarità e illeciti, l'attività impiegava tra gli altri Saverio Piscopo, muratore e confidente della cronista interpretata dalla Mannino. È proprio Lucia Gambardella – questo il nome della coraggiosa giornalista – ad avanzare una sua personale indagine in materia di accordi politica-criminalità nel fangosoambito dell'edilizia, costituendo aiuto fondamentale per Montalbano.

Non mancheranno le incursioni mafiose, atte a costruire una gigantesca falsa pista che vorrebbe la vittima al centro di una mera storia di "corna".

Il Nicotra era infatti sposato con una bellissima ragazza tedesca, Inge, non rintracciabile e quasi certamente fuggita. Rinvenuti in casa anche indizi sull'ipotetica convivenza con un terzo uomo anziano, forse un latitante, che giorno e notte indossava un paio di guanti allo scopo di non lasciar traccia di sé. E ancora false prove, false confessioni, depistaggi: a Montalbano il compito di disseppellire la verità che giace sotto una piramide – come tale, gerarchica – di fango e malaffare.