Selvaggia Lucarelli e Valerio Scanu sono tornati a stuzzicarsi e litigare, ancora una volta, su Facebook; e, tra l'altro, per lo stesso argomento di tre anni fa. Tutti ricorderanno quando il cantante, nel corso di una puntata di "Verissimo", raccontò di come la Lucarelli durante un'intervista gli avesse ad un certo punto chiesto il suo orientamento sessuale ottenendo il disappunto di Scanu, che voleva solo parlare di musica. Piccata, Selvaggia rispose dal suo profilo Facebook: "Ho capito solo una cosa da questa esperienza, e cioè quanto è brutto non essere risolti.
Prima che con gli altri, con sè stessi". Adesso, tre anni dopo arriva il secondo round. L'occasione si è presentata tramite terzi, nella fattispecie nella persona del giornalista Michele Monina, che dalla sua pagina di Facebook ha involontariamente riacceso il confronto tra i due, soprattutto dopo che l'ex cantante di "Amici" lo ha definito nei commenti "uomo di Neanderthal".
Il secondo round
Selvaggia ha commentato immediatamente rivolgendosi prima a Monina, ricordandogli l'insulto pesante che l'anno scorso le rivolse sui social il fratello di Scanu, Alessandro, per una battuta fatta sul fratello. Scanu non se l'è tenuta ed ha subito replicato alla Lucarelli: "Non parliamo poi dei tuoi commenti sessisti" riferendosi ad una battuta su di lui pronunciata da Selvaggia in occasione dell'ultimo Sanremo a proposito dei suoi lunghi boccoli biondi, sbandierati durante la kermesse canora per i nastri arcobaleno.
La Lucarelli lo ha allora scherzosamente paragonato al noto anime "Lady Oscar". A quel punto sono scoppiati i rinfacci: Valerio ha tirato in ballo il figlio della Lucarelli, che porta anche lui i capelli lunghi, mentre la blogger lo ha accusato di essere permaloso. "Ma tu lo difendi da critiche di gente gretta che si comporta esattamente come fai tu" ha replicato Scanu.
A quel punto, la Lucarelli ha ribattuto dicendo che non le importa cosa sarà suo figlio un domani, ma solo che abbia il coraggio di sentirsi libero per quello che è, evidentemente rimproverando Valerio di non fare altrettanto. E la cosa è finita lì.