Il mondo della musica rap è a lutto per una morte inaspettata quanto misteriosa, cioè quella del giovane rapper italiano Cranio Randagio.

Un tragico festino

Una festa tra amici in un'abitazione nella zona della Balduina, a Roma, forse un mix letale di alcool e droga, ed infine nella mattinata il ritrovamento del corpo, ormai esanime, da parte di alcuni amici. Una voce, quella di Cranio Randagio, molto conosciuta negli ambienti musicali e molto amato dai più giovani, che lo seguivano anche attraverso le pagine a lui dedicate sui principali social network.

E dai social alla Televisione, il passo è stato breve; infatti Cranio Randagio, al secolo Vittorio Bos Andrei, trova la sua conclamazione pubblica televisiva grazie alla partecipazione al reality show musicale XFactor.

Durante il suo percorso televisivo, e con le sue parole a suon di rap, aveva incantato un po' tutti; perfino il popolare cantante e giurato della trasmissione, Mika, che avendone capito sin da subito le abilità, lo volle nella sua squadra.

Una notorietà che gli ha dato alla testa oppure un connubio, quello tra musica e droga, che purtroppo non accenna a smettere? Scoprire quale sia stata la causa della sua morte è ora l'obiettivo delle forze dell'ordine, che indagheranno in tutte le direzioni senza lasciare nulla al caso.

Il consumo delle droghe tra i giovani: fenomeno inarrestabile

Il consumo di droghe tra i giovani italiani è purtroppo un fenomeno che non accenna a diminuire o arrestarsi. Purtroppo a causa di mix letali con altre sostanze, a cui si aggiungono spesso litri di alcool, sono tante, fin troppe le vite di giovani e meno giovani che vengono inesorabilmente spezzate per sempre.

Vite distrutte anche quelle dei genitori, che molto spesso non si rendono conto o non sono in grado di sostenere dei drammi così forti e dolorosi, ai quali si è del tutto impreparati.

Ecco perché i commenti che si leggono sui social davanti a questa ennesima morte sono i più svariati, ma quello che più ricorre è "perché?". Già, perché i giovani di oggi hanno bisogno dello "sballo" per sentirsi meglio? Siamo figli di una società che è incapace di emozionarsi da sola?